“POCO CORRETTO METTERE LA TARI A DICEMBRE, IL SINDACO SIA PIU’ UMANO”

A Menfi una comunità parrocchiale scende in campo contro le autorità per contestare la tassa locale che il comune vuole si paghi a dicembre”

Non servono i buoni spesa per Natale se poi si impone ai cittadini di pagare varie tasse contemporaneamente e tutte alla vigilia delle feste. Un pò in tutti i comuni viene contestata la decisione delle autorità di appesantire i bilanci delle famiglie alla vigili delle festività natalizie prevedendo il pagamento di Tari, Tasi e Imu.

A Menfi scende in campo il consiglio pastorale e gli operatori pastorali della comunità parrocchiale di Beata Maria Vergine del Soccorso. Lo fanno non solo esprimendo “vicinanza” nei confronti di tutte quelle famiglie che stanno vivendo forti difficoltà economiche, ma contestando nettamente l’operato dell’amministrazione comunale e chiedendo al sindaco di rivedere i criteri ussati per richiedere il pagamento dei tributi locali.

Durante la riunione con toni duri, il gruppo Caritas della parrocchia ha affermato che il pane quotidiano manca a molte persone. Le tasse da pagare sono tante e onerose specialmente nel periodo natalizio pesano troppo sulle famiglie.

Il Consiglio pastorale e il suo parroco, don Marco, hanno fatto osservare come la Tari sia stata un brutto regalo di Natale che va a sommarsi alle bollette di luce, gas, acqua e Imu e crea scoraggiamento e disperazione.

“Sarebbe stato più opportuno richiederla nei mesi di gennaio – dice il Consiglio Pastorale – o meglio a febbraio con una rateizzazione più frammentata.  Il nostro comune – aggiunge don Marco Damanti, parroco della chiesa menfitana – non è lo Stato Italiano, è una grande famiglia nella quale tutti hanno il diritto di far sentire la propria voce”.

Il Consiglio Pastorale chiude con toni ancora orti: “Mettere la Tari a dicembre è segno di poca correttezza, chiediamo al sindaco maggiore umanità e più giustizia sociale per evitare che chi non viene ascoltato reagisca con rabbia e violenza”.

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