MICHELE PATTI: “NON HO SCHELETRI NEGLI ARMADI E IL SINDACO NON HA MANTENUTO LE PROMESSE”

Il consigliere comunale si sfoga e sfida il sindaco ad un pubblico dibattito. Pubblichiamo il documento politico della maggioranza firmato il 19 ottobre 2010. C’era l’impegno a far entrare in giunta Leali per Sciacca

Michele Patti, consigliere comunale che ha lasciato la maggioranza, dopo l’effervescente seduta consiliare e il benservito del sindaco con l’avverbio “finalmente”, si sfoga e racconta ciò che è successo politicamente.

“Viste le vicende politiche di questi giorni- scrive nel documento politico a sua firma-  che vedono protagonisti i Leali per Sciacca, si rende necessario un mio intervento chiarificatore al Sindaco e ai mie cari concittadini”. Rivolgendosi al sindaco, Patti scrive: “Il sottoscritto le vuole ricordare che io non sono stato e non sarò mai alle sue dipendenze, ma sarò sempre dipendente verso gli interessi della città che mi ha votato e mi vede come persona che ama la sua terra e la onora. Io ho cercato da sempre di essere al servizio dei cittadini e purtroppo le mie idee le sono state dure da accettare, ma pensando sempre al bene della città e  per rimanere nella maggioranza, ho formato il gruppo Leali per Sciacca, da subito accettato e appoggiato dal consigliere Sandullo. Un’inziativa politica mirata a dare al suo operato uno scossone, ma questo non è bastato”.

Patti continua: “Io personalmente sono contento della scelta fatta e sono contento anche per i consiglieri rimasti nel gruppo che si sono avvicinati, partecipando ad una riunione, alle idee politiche del gruppo facente capo a Simone Di Paola e al Sen. Cusumano che dimostra in realtà quale fosse la loro strategia, curata nel dettaglio da Di Paola e Cusumano”. Strategia chye secondo quan to scrive Patti, “quella di fare pressione al Sindaco avendo nei numeri un grosso potenziale, poiché, anche tramite il gruppo Leali per Sciacca, avere il secondo assessore”.

Patti entra nella sostanza: “In questo servivo io, facendo da numero per il loro scopo politico; ma caro Sindaco, io sono un leale per la mia città e non per qualcuno o qualcosa. Il sottoscritto non ha nessun scheletro nascosto nell’armadio. Pertanto, non sono stato io a tradire questa maggioranza, ma anzi sono stati quelli che hanno firmato il documento politico a tradire la città, perché quello che è stato scritto e controfirmato da tutti”.

Per Michele Patti è arrivato momento in cui “questo documento sia reso pubblico, facendolo leggere ai miei concittadini e per conoscere tutti quelli che sono gli accordi e soprattutto i tempi che erano stati stabiliti, per renderlo efficace. Le ricordo che io non sono un burattino che aspetta e corre dietro ad una finta promessa,  perché caro Sindaco le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo, questo per rendere l’idea”.

Continua la confessione, Patti, il quale si toglie parecchi sassolini dalle scarpe. “Adesso, Sindaco, voglio parlare della sua grande soddisfazione e compiacimento per la mia indipendenza e quindi uscita dalla sua sgangherata maggioranza, ricordandole che non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte alla sua lista ma soprattutto fatte alla città. Inoltre, lei afferma che se io non fossi stato eletto nella lista “La tua Sciacca”, oggi sicuramente quel banco non sarebbe mio, ma sarebbe stato occupato da qualche altro candidato. Sindaco, ha sbagliato e la sera del consiglio lei sicuramente stava male, o chi le ha scritto il discorso aveva qualche offuscamento mentale, poiché io ho preso 249 voti,  e lei nella stessa lista ne ha preso 170 risultando il quarto degli eletti. Se non ci fossi stato io, lei credo fermamente che non sarebbe stato eletto come quarto consigliere, ma sarebbe rimasto a casa. Questi sono i numeri. Inoltre, lei ha parlato del caso che se mi fossi candidato nel Pdl non sarei stato eletto. Ma anche qui ha sbagliato i conti, perché l’ultimo eletto in quella lista ha preso 241 voti, sempre meno di quelli presi da me. Dunque, se la matematica non è una opinione, io sarei stato eletto lo stesso!”

Ancora una stoccata prima di concludere il documento. Michele Patti scrive: “Chiudo con quello che lei mi ha detto apertamente in consiglio e cioè che con le mie interrogazioni stavo compromettendo anche il carnevale; Sindaco ma lei lo sa che non è vero e sa anche che lei è un grande mentitore, ma visto ciò, io Michele Patti sono pronto a dimostrarle il contrario, pertanto Sindaco, io LA SFIDO a volersi confrontare pubblicamente per far capire chi sta nella verità e chi, invece, nella bugia”.  

Pubblichiamo nelle due foto, il documento politico sottoscritto dal cartello di maggioranza il 19 ottobre 2010.

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