I FURBETTI DELLA 104, AGRIGENTO IL PICCO D’ITALIA. IL CASO FINISCE ALL’ARENA DI MASSIMO GILETTI. OSPITE IL SACCENSE DORENZO NAVARRA

“Agrigento è il picco d’Italia per la fruizione della legge 104”. Lo ha detto il presidente regionale di “Insegnanti in movimento”, il saccense Dorenzo Navarra. Il caso, scoppiato ad Agrigento e nella sua provincia, registra fino ad oggi circa 300 indagati, tra cui medici e insegnati di scuole. Oggi pomeriggio l”Arena” di Massimo Giletti, sua Rai Uno, ha affrontato la vicenda. E’ intervenuto anche il sottosgretario alla Pubblica Istruzione, Davive Faraone, il provveditore agli studi di Agrigento, l’avvocato Daniele Re che difende alcuni medici indagati.

Nei giorni scorsi si è appreso che ben 252 persone sono state iscritte nel registro degli indagati dai magistrati della procura della Repubblica di Agrigento per falso.

L’avvocato Re ha dettyo che  “si tratta di un’indagine molto complessa. La prima volta ci furono degli arresti, questa volta gli indagati sono accusati solo di falso”. Secondo l’avvocato agrigentino “bisogna sfatare il mito del falso invalido. In realtà si tratterebbe di una persona che ha una patologia ingigantita”.

Il saccense Dorenzo Navarra ha rimarcato come il fenomeno dell’uso distorto della legge 104 “nasce al nord, con insegnanti che tendono a rimanere al sud, nei loro territori”. Ciò comporta che tanti insegnanti “normali”, cioè non titolari della 104 sono penalizzati e non possono entrare nella garduatoria agrigentina. 

Navarra ha definito la 104,specie nell’agrigentino, “un pozzo senza fondo”. E fa anche un’ipotesi: “i difensori degli indagati sosterranno che non si tratta di un falso ma di errori di diagnosi”. 

Massimo Giletti ha mandato in onda l’intervista ad uno degli indagati. L’uomo ha il volto oscurato, dice di essere un medico e sostiene di non avere commesso alcun reato.

Nel corso della trasmissione sono state mostrate anche delle immagini in cui si vede una donna medico che esegue l’esame al posto del paziente.

C’è stata anche la testimonianza di qualche insegnante. Una di loro ha detto di essere madre di un figlio affetto da una grave patologia, ma che da 12 anni chiede inutilmente di essere avvicinata a casa per assisterlo. Alcuni altri docenti hanno parlato, invece, del movimento creato per denunciare quanto accade. E’ stato messo in onda anche un servizio nel quale si dice che a Raffadali ben 11 bidelli, su 11, avrebbero usufruito della 104.

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