I due politici regionali tentano, oggi ad Agrigento, di dipanare la matassa della crisi politica saccense

I deputati regionali Luigi Gentile (Fli) e Roberto Di Mauro (Mpa), si incontrano in mattinata ad Agrigento per parlare della crisi politica saccense. Lo dovevano fare venerdì scorso, ma poi l’appuntamento è stato spostato a oggi. Alla riunione dovrebbe essere presente anche Alberto Sabella, assesore al Lavoro della giunta Bono. I tentativi di ricomporre un equlibrio tra Fli e Mpa sono diversi, ma le distanze tra i due schieramenti sono distante.

L’Mpa non si muove dalla propria posizione, ribadendo che la giunta non si azzera. Ma soprattutto, l’Mpa non vuole alterare i rapporti che il partito di Raffaele Lombardo ha tessuto con il Pd a livello regionale.

Dall’altro lato, il Fli, confortato dal successo dei sondaggi che vede il terzo polo crescere di consensi, va avanti per la sua strada, insistendo sull’azzeramento della giunta. Fli sostiene che una rimodulazione della giunta non può non tenere conto della effettiva rappresentanza consiliare.

Di Mauro tenterà di convincere Luigi Gentile che rimane, anch’egli, fermo sulle sue posizioni. Gentile, tra l’altro, ha una forte considerazione dell’autonoma di azione del gruppo saccense guidato da Alberto Sabella e Gioacchino Marsala.

Il sindaco Vito Bono, intanto, continua con le sue telefonate ai leader dei partiti alleati, confidando più che sul suo ruolo di “laeder” del cartello elettorale che ha vinto le elezioni, sulle pressioni che i deputati regionali possono esercitare sui referenti politici saccensi. Fino ad oggi il tentativo non ha sortito grandi risultati.

In più, è sceso direttamente in campo Nuccio Cusumano, che con le sue dichiarazioni è stato esplicito. Per il senatore, l’istituzione di un “gabinetto politico”, mirato ad analizzare settimanalmente l’operato del sindaco e della giunta, rappresenta l’ultima spiaggia per tentare di salvare il mandato sindacale. Ma è come mettere sotto “amministrazione controllata” il sindaco Vito Bono, tenuto, attraverso l’istituenda torre di controllo, nell’ambito di un perimetro ben delimitato. Perimetro che dovrebbe fungere anche da scudo ai consigli che provengono al sindaco fuori dallo stretto ambito politico. Insomma, i consigli “amicali” devono rimanere fuori dall’ambito della politica che ha il compito arduo di portare a termine il mandato sindacale e consiliare.

 

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