COMITATO ISABELLA-SANT’ANTONIO-SOVARETO: “SINDACO, ORA BASTA, DIMETTITI”

Il Comitato invia una lettera al direttore del nostro giornale. Sono “esasperati” e trattati “da cittadini di serie C”

Riceviamo una lettera firmata dal Comitato di quartiere “Isabella”. E’ una lettera in cui i cittadini (sono 8000 i residenti) sono esasperati dalle condizioni di disagio in cui sono costretti a vivere. Pubblichiamo integralmente la lettera, impegnandoci a sostenere la loro lotta per la conquista di diritti essenziali. Ogni giorno dedicheremo uno spazio con un calendario che segnagiorni. Conteremo i giorni che l’Amministrazione impiega per dare una risposta ai concittadini del popoloso quartiere Isabella. Questa la lettera indirizzata al Direttore del Corriere di Sciacca:

COMITATO DI QUARTIERE ISABELLA — SANT’ANTONIO
VIA ALDO MORO N. 53 – SC1ACCA (AG)

Al Direttore del
Corriere di Sciacca
Egr. Direttore,
esprimendo innanzitutto il nostro sincero apprezzamento per il Corriere di Sciacca, così attento alle numerose problematiche della città, consenta a codesto Comitato di manifestarLe il grave stato di disagio in cui versa l’intera popolazione del Quartiere “Isabella. S. Antonio e Sovareto”. certi in un sollecito riscontro alla presente.
Il Comitato, espressione del sentimento di migliaia di cittadini del Quartiere, attraverso il “Corriere di Sciacca” chiede contestualmente al sig. Sindaco e all’Amministrazione Comunale di Sciacca le dimissioni immediate in quanto non più garanzia di imparziale rappresentanza dell’intera città ; infatti il Quartiere Isabella, S. Antonio e Sovareto, con più di 8.000 abitanti, è ormai un quartiere invivibile, abbandonato a se stesso, dimenticato e privo di ogni servizio, e soprattutto senza prospettive future. L’Amministrazione è invece prodiga di soluzioni giornaliere di problemi cari a qualche partito politico o al singolo consigliere di turno.
E’ per tale motivo che ancora una volta i saccensi dicono basta, basta allo scempio a cui siamo costretti ad assistere senza lamentarci, altro che città normale!
Anche noi paghiamo le tasse come gli altri e ciò impone l’acquisizione di diritti spesso ignorati; inoltre chi amministra si prende carico anche dei problemi delle precedenti amministrazioni e con questa consapevolezza non ci si può continuare a lamentare all’infinito: sarebbe ora di uscire da questa specie di letargo psico-politico, rimboccarsi le maniche e cominciare finalmente a lavorare anche per noi.
Questa Amministrazione è impegnata solo in alcuni Quartieri (vedi 8 cantieri scuola) tranne che nel nostro ; avevamo dato la disponibilità di un’area recintata, illuminata e dotata di tutti i sistemi di sicurezza da adibire al Mercato del Contadino ma guarda caso è stata scelta una zona lontana dal paese che tra l’altro, dopo una spesa di alcune decine di migliaia di euro “anche nostri” risulta ancora inutilizzata e preda di vandali.
Per continuare, è stata sistemata via Ulisse perché di interesse per la collettività, mentre il nostro quartiere non interessa a nessuno, pertanto è giusto tenerlo con una viabilità semidistrutta.
L’Amministrazione ha stipulato ben due mutui per la manutenzione delle strade ma non per le nostre, che guarda caso non esistono e quindi perché spendere soldi per cittadini di serie “C”?
Dopo l’approvazione del Piano Particolareggiato di contrada Isabella, l’unica operazione attuativi effettuata è stato il rilascio delle concessione edilizie: questo atto ha comportato un consistente introito di risorse economiche che per legge in parte deve essere investito per opere di manutenzione stradale. Ebbene nessun investimento è stato effettuato in Contrada Isabella, forse perché nessun politico vicino oli Amministrazione abita nel quartiere? Ma a ben pensarci questo non è vero perché due alti esponenti dell’API abitano nel quartiere. Allora vuol dire che non sono stati eletti con i voti del quartiere, motivo per cui per ben due anni e mezzo non hanno avuto alcun interesse a portare qualcosa nell’est di Sciacca destinando tutte le loro energie altrove, magari in quartieri elettoralmente più redditizi.
Questa Amministrazione non mantiene le promesse: parliamo della Piazza con annesso parco Robinson: di questa iniziativa ci venne perfino mostrato il progetto e l’area che era stata destinata alla realizzazione, mentre l’opera veniva pagata con i soldi di riserva del Sindaco: in presenza di un deputato regionale e con tanto di conferenza stampa ci avevano convinto che a momenti sarebbero partiti i lavori. Cosi ci avevano convinto che tutte le cunette di Via Ghezzi e Via Moro sarebbero state chiuse, compresa la messa in sicurezza di via Ghezzi; col mutuo di 250 mila curo sarebbe stata illuminata qualche strada: ma chissà quando e chissà dove, sicuramente non nel nostro quartiere.
Concludiamo questa lettera dicendo che questa amministrazione è solerte a trovare risorse per feste e festini, o programmare la realizzazione di opere che possano essere ricordate nella storia (vedi la scala mobile); la stessa solerzia non è stata mai impiegata per il nostro quartiere, impoverito negli anni e in attesa da anni delle stesse risposte.
Ciò di cui avremmo avuto bisogno invece sarebbe stato un dialogo sereno e costruttivo, di fattiva collaborazione per la ricerca di soluzioni per i problemi quotidiani ma soprattutto di progettualità per il futuro affinché attraverso per esempio la viabilità, la sicurezza, la realizzazione di piazze e di scuole il Nostro quartiere potesse raggiungere standard di vivibilità e qualità di vita accettabile.
Ai posteri l’ardua sentenza!
Ringraziando il Direttore per lo spazio concessoci. il Comitato e l’intera collettività delle contrade Isabella, Sant’ Antonio e Sovareto porgono cordiali saluti.
Sciacca. lì 03/10/2011

 

Al Comitato Isabella-Sant’Antonio-Sovareto:

Gentili amici, quando si riceve una lettera come la Vostra, credetemi, si stringe il cuore. Le parole profuse dai nostri amministratori (di qualunque colore siano essi) stridono con la realtà. Il Vostro dolore, sollevato con le parole scritte, palesa una realtà che, certamente, non fa onore a tutti quanti, a tutti i saccensi, costretti quotidianamente a lottare per avere un diritto legittimo: quello di vivere una città con un livello di qualità accettabile. La città sta esprimendo tante lamentele, c’è una “società civile” che non è più disposta a subire inerzie e insufficienze da parte di chi si presenta all’elettorato con parole fumose. La “società civile” sta dimostrando, finalmente, di indignarsi. Che sia un monito per i nostri politici ad aprire gli occhi. Se, poi, non si è capaci di tenere le redini, beh, ognuno tragga le conseguenze. Lo faccia per il bene della città.

 

Filippo Cardinale

 

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