Turismo: nel 2024 in provincia di Agrigento B&B, Case vacanze e affittacamere meglio degli alberghi

Ezio Bono: “Siamo riusciti a colmare il dato negativo degli alberghi, che hanno invece fatto registrare -17,6 per cento come presenze e -1,8 per cento come arrivi”.
“I dati diffusi dall’Osservatorio Turistico della Regione Siciliana, riferiti alle presenze ed agli arrivi nelle strutture extralberghiere della provincia di Agrigento nell’anno 2024, sono da ritenere positivi”. E’ quanto afferma Ezio Bono, Presidente dell’Associazione Sciacca Turismo che raggruppa gran parte delle strutture turistiche presenti in città, sia in centro che in periferia.
Nell’anno 2024, gli arrivi sono stati 218.496, +6,5 per cento rispetto al 2023 (205.143). Le presenze, invece, nel 2024 sono state 751.161, +2,9 per cento rispetto al 2023 (730.227).
“Possiamo affermare – dice Bono – che le strutture extralberghiere presenti in provincia di Agrigento, sono riuscite a colmare il dato negativo delle strutture alberghiere, che hanno invece fatto registrare -17,6 per cento come presenze e -1,8 per cento come arrivi”.

“Sono segnali positivi per un comparto, quello extralberghiero, che negli ultimi anni ha investito sulla qualità dell’offerta alla clientela e crede fermamente nel turismo come principale volano per lo sviluppo del territorio. Negli ultimi anni – aggiunge Bono – la Sicilia e la provincia di Agrigento hanno visto un vero e proprio boom delle strutture extralberghiere, passate da 2.500 a oltre 7.000 unità in un decennio. Un fenomeno che anche in provincia di Agrigento, ed in particolare a Sciacca e in altri centri ricchi di arte, storia e cultura. ha trasformato il volto dell’accoglienza turistica, contribuendo in modo decisivo alla valorizzazione del territorio e alla destagionalizzazione dei flussi”.
B&B, case vacanze, affittacamere e locazioni turistiche rappresentano oggi circa il 25% delle presenze turistiche sull’isola, con un’offerta di oltre 120.000 posti letto. A differenza dell’hotellerie tradizionale, queste strutture si inseriscono spesso in contesti urbani, rurali o costieri meno battuti, favorendo la scoperta di borghi, tradizioni e sapori autentici. “Per consolidare questo patrimonio – conclude Sciacca Turismo – servono politiche regionali più incisive: semplificazione normativa, promozione integrata, formazione degli operatori e investimenti in infrastrutture digitali e ambientali. Ma anche una visione strategica da parte degli enti locali, ai quali chiediamo di concentrarsi sul miglioramento dei servizi, da quello idrico all’accoglienza. Solo così il settore extralberghiero potrà continuare a essere un alleato strategico per il turismo siciliano, contribuendo a una crescita diffusa e inclusiva”.