Accoltello’ moglie e figli: per la difesa l’uomo era incapace di intendere e di volere

Il gravissimo fatto avvenne a Cianciana il 23 maggio dello scorso anno. Daniele Alba accoltello’ la moglie e i due figlioletti

SCIACCA- Fu un pomeriggio di paura e tensione quel 23 maggio dello scorso anno a Cianciana. Una tragedia che sconvolse il piccolo centro agricolo e che fortunatamente non si concluse con un epilogo ben più grave. Daniele Alba, meccanico di 36 anni, accoltello’ moglie e figli e si barrico’ in casa. Uno dei due figlioletti ebbe la peggio e il suo ricovero in ospedale a Palermo richiese interventi chirurgici e una più’ lunga degenza. Il processo, con il rito abbreviato, si celebra a Sciacca d’infanzia al giudice Dino Toscano. Alba e’ difeso dagli avvocati del Foro di Sciacca, Maurizio Gaudio e Luca Burgio la cui strategia difensiva si basa sul fatto che Alba era incapace di intendere e di volere per tutti i reati a lui contestati e quindi hanno il non doversi procedere. Il giudice ha del tribunale di Sciacca ha rinviato l’udienza al 23 settembre prossimo per repliche e sentenza. La pubblica accusa ha richiesto una condanna di pena 8 anni e 8 mesi di reclusione per maltrattamenti e per la detenzione di un proiettile. Per tentato omicidio, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale, ha chiesto il proscioglimento per l’incapacità dell’uomo di intendere e di volere al momento del fatto come accertato da una perizia psichiatrica. Per i legali di Alba, l’incapacità di intendere di volere si è riverberata su tutti gli episodi contestati che si sarebbero sviluppati a causa di uno stato di alterazione psicofisica. La moglie di Alba si è costituita parte civile con l’avvocato Carlo D’Angelo.