Era il 4 luglio scorso quando l’assessoreregionale  all’Economia Gaetano Armao, su insistente invito del presidente del Consiglio comunale Filippo Bellanca, venne a Sciacca a illustrare le “buone nuove” del processo di privatizzazione delle Terme. L’atmosfera è stata cordiale, a tratti commovente, e qualcuno pensò addirittura…alla beatificazione. Armao, col suo fare affabile, spiegò che si erano compiuti passi avanti e che era pronto il bando pubblico per la selezione dell’Advisor. “Tornerò a fine luglio”, disse, ” e vi mostrerò il bando”. Passò fine luglio, passò l’estate, tra un pò anche l’autunno, ma di Armao nemmeno l’ombra. In questi giorni, in verità, dell’illustre personaggio abbiamo tracce nell’elenco dei debiti fuori bilancio. Ha un credito nei confronti del Comune per circa 350 mila euro di parcelle di consulenze.

A pensar male si compie peccato, ma a volte si azzecca anche. Armao è venuto a Sciacca per sollecitare le parcelle?

Dopo che Armao disse davanti a tutti i consiglieri comunali, riuniti in aula Falcone Borsellini in religioso silenzio, che avrebbe letto il bando di selezione dell’Advisor, noi leggemmo e scrivemmo che la Regione aveva affidato l’incarico a Sviluppo Italia-Sicilia, sic et sempliciter,s enza bando. Come al solito, la città di Sciacca, e di conseguenza i suoi politici, vengono messi in disparte. Tanto qui nessuno parla, si arrabbia, scipoera, protesta.

Vorremmo sapere dalla classe politica e dirigente saccense come intende tutelare la risorsa termale tanto cara ai saccensi, anche nei confronti del rischio delle ricerche geotermiche. Ma è come chiedere la luna. Loro non rispondono.

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