Il caso del teatro Samonà sta pure dando vita ad uno scontro politico, anche se dalla sponda opposta all’mministrazione ad esporsi è solo un soggetto politico, che a sua volta dice di parlare soprattutto da cittadino… indignato.
Salvatore Monte non è convinto del fatto che il Comune non poteva partecipare al bando per contributi in favore della riqualificazione dei teatri siciliani. E non è convinto che non ci sia una convenzione. Per l’esponente dell’opposizione, anche se non c’erano le condizioni normative, il Comune quando ha appreso del bando sarebbe dovuto andare a Palermo con i propri amministratori e uomini politici di riferimento per tentare di trovare una soluzione per un bene pubblico che è regionale, ma della quale la città di Sciacca non ha mai potuto usufruire.
E probabilmente Monte fa riferimento a quanti rappresentano la città di Sciacca in seno alle sedi istituzionali regionali, anch’essi scavalcati da uno strumento che avrebbe finalmente offerto le opportunità per completare il teatro Samonà, sempre più struttura pubblica che la storia indica come simbolo di una politica siciliana che, a tutti i livelli, continua a non fa il bene delle comunità.
Foto Gremo e Giordano