Amazon taglia 30mila posti: in Sicilia decine di licenziamenti

La multinazionale di Jeff Bezos annuncia il più grande ridimensionamento della sua storia. In Italia si stimano mille esuberi, in Sicilia colpiti anche i centri di Catania e Palermo. L’obiettivo? Snellire la struttura e investire nell’intelligenza artificiale.

Amazon si prepara al più massiccio licenziamento collettivo della sua storia: 30mila dipendenti diretti saranno lasciati a casa entro il 2027. Le prime 14mila lettere sono già partite, le restanti arriveranno dopo le festività natalizie e nel corso del 2026. La motivazione ufficiale è duplice: ridurre i costi e compensare le assunzioni eccessive effettuate durante la pandemia. In Italia, dove Amazon conta circa 19mila dipendenti a tempo indeterminato distribuiti su 60 sedi, si stimano fino a mille esuberi. In Sicilia, dove l’azienda è presente con centri a Catania e Palermo, i tagli potrebbero coinvolgere alcune decine di lavoratori, più altri nell’indotto delle consegne. Un paradosso, se si considera che l’Isola è tra le regioni italiane con le migliori performance nella vetrina Made in Italy di Amazon: oltre 1.300 PMI siciliane hanno venduto nel 2024 più di 7,3 milioni di prodotti, con il 65% che esporta all’estero per un valore di oltre 45 milioni di euro. La strategia di Amazon punta a rendere la struttura “meno burocratica” e a liberare risorse per investire nell’intelligenza artificiale. Il CEO Andy Jassy ha già avvertito i dipendenti: l’AI potrebbe sostituire colleghi più costosi. L’azienda ha annunciato l’introduzione di processi robotizzati che copriranno fino al 75% delle operazioni, con risparmi stimati tra i 5 e i 6 miliardi di dollari l’anno. Il trend non è isolato: anche Microsoft e Meta hanno avviato tagli significativi, confermando una trasformazione radicale nel mondo del lavoro tech.