TRIVELLE, EMENDAMENTO PER LE AUTORIZZAZIONI. L’ANALISI DELL’ING. DI GIOVANNA

Civitanova Marche, Italia ? In azione contro le trivelle in Adriatico. ANSA/ Matt Kemp/ Greenpeace +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Sulla vicenda delle autorizzazioni alle società per la ricerca e coltivazione degli idrocarburi, pubblichiamo una considerazione dell’ingegnere Mario Di Giovanni, noto per le sue battaglie contro le piattaforme nel Mar Mediterraneo e, in modo particolare, nel Canale di Sicilia, area a forte rischio sismico.
Qui di seguito, l’analisi dell’ingegnere Di Giovanna.
Emendamento trivelle. Prime impressioni
In attesa della pubblicazione in gazzetta ufficiale provo a commentare la bozza che mi è arrivata dell’emendamento trivelle, dovrebbe essere la definitiva, ma dati i numerosissimi rimaneggiamenti attendiamo l’ufficialità.
Facciamo il punto tra opportunità, rischi, possibili sanatorie, con particolare riferimento a quello che succederà in Sicilia e a Licata
In sostanza cosa prevede
Una moratoria di 18 mesi al rilascio di nuovi permessi di prospezione, ricerca e coltivazione e la sospensione dei permessi di prospezione e ricerca già rilasciati,  in attesa dell’approvazione   del PTESAI ( Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee ). Oltre l’aumento dei canoni concessori che attenzione non sono le Royalty che rimangono invariate.
Cosa è il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee 
è uno strumento di panificazione che dovrà individuare le zone di mare e di terra  idonee alla trivellazione o le zone da vietare. Andrà approvato secondo un iter complesso, che prevede anche la VAS ( Valutazione Ambientale Strategica).
Che succede se tra 18 mesi il piano non viene approvato?
Ritorna tutto come era prima ed in ogni caso per le società petrolifere  i cui permessi di ricerca già rilasciati sono stati sospesi si può configurare un risarcimento che andrà deciso in tribunale.
 
Che succede se il piano viene approvato?
Se il piano dovesse essere approvato, nelle zone che risulteranno idonee alla trivellazione le società potranno continuare a richiedere di ricercare e coltivare ( trivellare) petrolio e gas. Con l’aggravante, per noi ambientalisti, che avendo già ricevuto un via libera attraverso la VAS e il PTESAI, sarà veramente difficile opporsi.
Per le aree che risulteranno non idonee invece i permessi di coltivazione esistenti rimarranno invariati, mentre le richieste e i permessi di ricerca e prospezione verranno rigettati.
Quindi è positivo o negativo questo provvedimento?
è un fatto positivo per la parte che riguarda la moratoria dei 18 mesi. Questa ci da il tempo per provare ad elaborare nuove strategie di difesa.
è un fatto negativo per il Piano delle aree, infatti per le aree idonee quello che le società petrolifere riuscivano ad ottenere con decine di singole autorizzazioni, con l’idoneità e la relativa VAS di fatto incamereranno un parere positivo che renderà quasi impossibile opporsi nelle eccessive fasi di VIA.
Di fatto ci giochiamo tutto con un unico provvedimento.
Le istanze nel 2010 quando abbiamo denunciato l’assalto petrolifero nel nostro mare
Che succede se verrà approvato un pessimo piano? Rischiamo di perdere le posizioni guadagnate in anni di lotte contro le trivellazioni.
Le istanze al 2017. Siamo riusciti a fare ritirare decine di istanze. Sopratutto tra Sciacca e Pantelleria. Che succederà se tra le aree idonee comparirà questo tratto di mare? Rischiamo di perdere un decennio di battaglie
Avevamo infatti proposto altre strade, come la riduzione o eliminazione delle aree in cui è possibile richiedere i titoli di ricerca e coltivazione o il divieto dell’uso dell’airgun.
Le aree di mare in cui è possibile chiedere ed ottenere titoli di ricerca e coltivazione di idrocarburi. Una riduzione di tali aree avrebbe avuto gli stessi vantaggi del Piano delle Aree e non essendo necessaria l’autorizzazione ambientale tramite VAS non avrebbe avuto lo svantaggio per le aree idonee di facilitare il rilascio di titoli di trivellazione
Ambedue i provvedimenti non avrebbero avuto effetti collaterali.  Purtroppo la nostra linea non è passata.
Che succede a Licata?
L’offshore Ibleo è un titolo di coltivazione già rilasciato. Quindi l’emendamento non ha alcun effetto. Le trivelle possono ancora operare.
E’ vero che c’è una possibile sanatoria?
Sul punto attendiamo il testo definitivo, ma se dovesse essere confermata la bozza, è possibile una potenziale sanatoria nel caso in cui il permesso o l’istanza abbia maturato le condizioni del rigetto per un qualsiasi inadempimento della società petrolifera.
Infatti in questo caso, l’istanza o il permesso di ricerca verranno sospesi per 18 mesi ope legis, e quindi la società avrebbe tutto il tempo per ovviare all’inadempimento.
Ci sono casi di possibile sanatoria in Sicilia?
Si, sono almeno 3.
Un’istanza di permesso di ricerca  tra Sciacca e Pantelleria, che aveva ricevuto un preavviso di rigetto perché la società richiedente su giudizio del MISE non aveva le capacità tecniche ed economiche per operare.
Altri due di cui uno a Pantelleria e uno tra Licata e Ragusa, che avevano ottenuto una sospensione del decorso temporale per l’incapacità della società a trovare un idoneo impianto di trivellazione.
In entrambi i permessi la sospensione durava da più di 8 anni e a nostro avviso si erano maturate tutte le condizioni per rigettare l’istanza per inadempimento della società.
Per tutti e 3 questi casi da oggi la sospensione è dovuta per legge e quindi le società avranno tutto il temo di provvedere e sanare le loro posizioni.