STASERA CONSIGLIO COMUNALE: IL SINDACO RIFERIRA’?

Stasera c’è la seduta del Consiglio comunale con all’ordine del giorno il Piano di Lottizzazione delle ville da realizzare al Verdura. L’importante argomento che riguarda lo sviluppo della città, già rimandato parecchie volte a causa delle fibrillazioni della maggioranza, stasera cade nel pieno del ciclone politico che trascina con se la vicenda che riguarda l’eventuale incompatibilità del sindaco che si trova di fronte il bivio della scelta: o fare il medico o il sindaco. L’aula consiliare è la sede ideale per affrontare il tema, ma soprattutto ideale cassa di risonanza del sindaco per comunicare agli eletti del popolo e al popolo stess.

Pare già che Vito Bono abbia fatto la scelta, quella di dedicarsi alla professione medica. Ma tutti si chiedono se stasera sarà presente in aula. Da due giorni, il sindaco non dà segnali di reperibilità. Telefoni rigorosamente spenti. Di fronte ad una questione così delicata, che interessa la collettività che, eventualmente, deve recarsi alle urne con anticipo, la classe politica, maggioranza ed opposizione, avanza il diritto di sapere, di comprendere, di avere le idee chiare.

Voci da parte degli addetti ai lavori dicono che si sta mettendo su una strategia mirata a far gaudagnare prezioso tempo con la finalità di far celebrare le ezioni il più tardi possibile e non a maggio prossimo.

Si starebbe tentando una soluzione pirandelliana: il Comune chiederebbe un ulteriore parere all’Ufficio Legale e Legislativo della Regione (che già si è espresso). Si sa, in Sicilia la burocrazia è come una lumaca. Nelle more il sindaco dovrebbe rimanere in carica. Adesso si mette in discussione l’idoneità della lettera firmata dal dirigente regionale Milone. Dicono che si è espresso nel merito e non lo potrebbe fare. Insomma, i colpi di scena si susseguono. Si dimentica, in buona sostanza, che la sostanza c’è, forse mancherebbe la forma degli atti.

Compito della classe politica sarebbe quella di fare chiarezza, e di essere trasparenti. Se la sostanza c’è, la finiscano di porre avanti i soliti cavilli tecnici-burocratici. Dimostri la classe politica di essere all’altezza dei compiti, specie di fronte alla gente sottoposta a pressioni fiscali troppo alte, a crisi economica di forte entità. Insomma, non si può predicare bene e razzolare male.

Se la questione è quella che appare evidente, si dia un taglio netto. Si operi, in termini chirurgici, e si faccia presto. La città non può permettersi il lusso di procedere nell’agonia in cui è stata indirizzata.

Governare significa scegliere, non tergiversare. Fortunatamente, la gente guarda, ragiona…e attende il momento ideale: quello del voto.

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