SOSPESA L’ATTIVITA’ MUSEALE AL FAZELLO: NON RISPETTATE LE NORME ANTINCENDIO
Il dirigente del 1° Settore, Michele Todaro, ha ordinato la sospensione dell’attività museale all’interno del complesso monumentale “Fazello” ed in particolare quella relativa al Museo del Mare. La decisione di Todaro parrebbe scaturita non da una scelta autonoma, ma imposta dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Agrigento. Una recente ispezione, con il profilo di Polizia Giudiziaria, avrebbe fatto emergere diverse criticità e inosservanze delle normative in materia di sicurezza dei luoghi e di antincendi.
L’ufficiale di PG del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Agrigento, avrebbe riscontrato la mancanza della S.C.I.A. (segnalazione certificata inizio attività), un’uscita di emergenza ostruita da un cancello provvisto di catenaccio. La segnalazione sarebbe stata inoltrata alla Procura della Repubblica di Sciacca.
La vicenda ha inizio prima della scorsa stagione estiva. Una querelle, del quale il nostro giornale ha riportato le cronache, che ha coinvolto l’istituto scolastico, il Comune, la Soprintendenza di Agrigento e, in maniera marginale, anche la Prefettura per via di preziose pale di proprietà del Ministero dell’Interno tramite il FEC, il Museo del Mare e che erano collocate nell’ex chiesa dello Spasimo.
Si ricorda che, a causa dell’alluvione del novembre 2016, che inondò il piano terra del complesso museale delle Muciare, diversi reperti archeologici, tra cui i cannoni, furono trasferiti temporaneamente in alcune stanze del complesso monumentale, previo anche consenso del dirigente scolastico. Insomma, bisognava trovare una ospitalità ai reperti per non farli trasferire ad Agrigento.
Iniziò una diatriba forte tra istituto scolastico e Comune nella quale si inserì l’allora Soprintendente, oggi in pensione. Furono iniziati lavori edili per trasformare un paio di stanze, dove c’è l’atrio, al fine di creare un luogo museale. Lavori che avrebbero modificato l’impostazione progettuale, autorizzata e finanziata con fondi statali e europei. Lavori di trasformazione nel contesto di un edificio restaurato e finanziato per finalità scolastiche. Non deve dimenticarsi che l’edifico monumentale è frequentato da diverse centinaia di bambini, quindi soggetti sensibili e che hanno necessità della protezione dei luoghi. Addirittura, fu murata una porta antincendio al fine di separare il corpo scolastico con quello più limitato dello spazio museale.
Il sopralluogo effettuato dall’ufficiale di P.G. sarebbe stato inviato alla Procura della Repubblica di Sciacca. Molto probabilmente, la vicenda avrà ulteriori sviluppi. Tra l’altro, non si hanno più notizie di una mostra finanziata, circa 340 mila euro, con fondi statali ed europei finalizzata all’identità locale e relativa al corallo. Una mostra che era nata all’interno del complesso monumentale ma della quale non si hanno più notizie. Parrebbe svanita nel nulla.
Filippo Cardinale