Sono 520 in più del 2009. C’è il rischio flop per la votazione del candidato a sindaco. Nel 2009 ha votato il 78,66%

Gli elettori chiamati a votare il sindaco e il consiglio comunale sono 35.788 di cui 17.449 uomini e 18.339 donne. Nella cifra sono inclusi 17 extracomunitari uomini e 46 donne. L’elettorato è aumentato di 520 elettori rispetto al 2009. Sono andati a votare nel maggio 2009 27.741 cioè il 78,66%.

Una cifra alta che dimostra come le elezioni amministrative facciano da traino. Parenti, amici, amici degli amici, compari e quanto altro, concorrono ad affollare le urne. Ho la sensazione che anche quest’anno l’affluenza alle urne non vada al di sotto del 70%, nonostante l’antipolitica sembra dominare gli animi. Anzi, sono orientato a credere che vada alle urne il 75% degli aventi diritto.

Il nocciolo della questione sta nel comprendere quanta gente trasformi la sua disaffezione dalla politica in protesta. Quest’ultima, molto probabilmente, più che con l’astensione potrebbe rivelarsi con il votare candidati fuori dal “solito giro”. E’ vero che si percepisce tanta lamentela, ma spesso sono da bar. Poi, appunto, i 371 candidati al consiglio comunale fanno da spinta, convincendo anche i più apatici a recarsi alle urne. Staremo a vedere.

Oggi appare obiettivamente difficile capire come si concretizzerà il voto di protesta nella nostra città, se esso ci sarà e in che misura. Intanto, è necessario che l’elettore sappia che il sistema di voto non è più come prima. Adesso bisogna votare espressamente il candidato sindaco, cioè segnare con la x il nome del candidato preferito. Non è più come prima, quando votando la lista o le liste collegate si votava anche per il sindaco sostenuto. No, stavolta il candidato sindaco deve guadagnarsi voto per voto il suo risultato. In buona sostanza, non c’è più l’effetto triano delle liste collegate al candidato sindaco. Ad esempio, un candidato sindaco che immagina di vincere al primo turno deve riportare espressamente e direttamente la metà dei voti più uno. Cioè sul suo nome devono “spuntare” la metà dei voti più uno. E quanto è la metà dei voti più uno? Se si prende la cifra del 2009, cioè quella dei voti validi, che è pari a 26.550, si vince a primo turno con 13275 voti più uno. Ma bisogna considerare l’affluenza del 6 e 7 maggio, le bianche e le nulle.

In ogni caso, con meno di 12.000 voti sarà difficile vincere a primo turno. In questa conta, bisogna capire, appunto, quel clima di “protesta” che aleggia e in che modo si concretizza, e se si concretizza in che modo. Un dato è certo, comunque, che la gente ha le idee chiare. Essendo nel pieno della campagna elettorale, non possiamo fornire altre informazioni. Si raccomanda, questo è d’obbligo ricordarlo, di votare il candidato sindaco che si preferisce con l’apposito segno. Il voto per il consiglio comunale è diverso da quello per il candidato sindaco. Si corre il rischio, se non si spiega bene, che al primo turno ci sarà l’apoteosi delle sole liste per il consiglio comunale, mentre i candidati a sindaco restano a percentuali basse.

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