Si è concluso il Letterando in Fest, consolidato punto di riferimento culturale

Si è conclusa ieri sera, con la rappresentazione teatrale di “Quando cade l’acrobata entrano i clown”, la sedicesima edizione del Letterando in Fest, improntata sul tema “Corpi”

SCIACCA- In scena ieri sera Salvatore Venezia e Annarita Maretta, in un lavoro, diretto dallo stesso Venezia, che riprende il libro di Walter Veltroni sulla strage dell’Heysel nel 1985. Sono state quattro le presentazioni di libri della giornata conclusiva. In Sala dei Palchi l’inviato speciale di Repubblica Salvo Palazzolo ha parlato di “L’amore in questa città”, il suo libro ispirato dalla storia vera di Cetti Zerilli, studentessa universitaria uccisa nel 1935 e il cui caso fu insabbiato dal regime fascista perché, nella vicenda, era coinvolto un importante gerarca. 

In Sala Germi è parlato de “Il cinema fuorilegge”, storie di banditi, briganti e brigantesse nel cinema, di Carmelo Franco e Paolo di Fresco, con Ivan Scinardo e Sino Caracappa.

Erica Cassano in Cortile Orquidea ha presentato “La grande sete”, in un evento organizzato dalla libreria Ubik di Ornella Gulino. Un romanzo ambientato nella Napoli del 1943. A dialogare con l’autrice è stata Mariangela Croce. 

A seguire è stata la volta di Sylvana Ambrosino e Maria Di Giovanna, che hanno presentato “Storie e commenti di un collettivo siciliano, femminismo a Sciacca”, pubblicato da Aulino. A conversare con loro è stato Accursio Soldano. 

Molto interessanti anche gli eventi di sabato scorso. Su tutti una conversazione tra Paola Caridi, direttrice artistica del Festival, e il procuratore della Repubblica di Agrigento Giovanni Di Leo sul tema “Gaza e noi. Quando e come ci sarà giustizia”, una serie di riflessioni sulle violazioni del diritto internazionale attorno al genocidio in corso a Gaza. 

Il pomeriggio del penultimo giorno del Letterando in Fest si era aperto con Gian Mauro Costa, che conversando con Lilly Tortorici ha presentato “Le bugie degli arcangeli”, l’ultima indagine di colei che l’autore definisce “sbirra” Angela Mazzola. 

A seguire, Rosita Manuguerra ha parlato con Alice Titone di “Malanima”, il suo romanzo tra i venti di Favignana e i silenzi del passato. 

La serata si era conclusa con la corale musicale di Giana Guaiana e Bruna Perraro, che con Gianluca Cangemi hanno cantato le canzoni dell’album “Curù – Voci sommerse, storie negate”. 

“Siamo molto soddisfatti”, dice Sino Caracappa, fondatore del Letterando in Fest”. “Dall’incontro del primo giorno con il professor Tomaso Montanari in poi, avere tenuto i riflettori accesi su quello che sta succedendo a Gaza, ma anche negli altri scenari di guerra, ha significato per noi associare ai temi della letteratura anche quelli di un’attualità più drammatica. Il nostro obiettivo rimane quello di alzare il più possibile il livello del confronto e della condivisione culturale nella nostra comunità”.