Parco Archeologico di Marsala apre a riapertura viale Porta Nuova

In accordo con l’assessore regionale ai Beni Culturali, la direttrice Occhipinti ha proposto  che l’amministrazione comunale si faccia carico dell’onere relativo al pagamento degli straordinari del personale

L’accorato appello di 600  marsalesi, che hanno chiesto  la riapertura del  viale di Porta Nuova,  caldeggiato  anche dall’Amministrazione Grillo e dal deputato regionale Stefano Pellegrino, è stato vagliato attentamente dalla funzionaria Anna Occhipinti, direttrice del Parco Archeologico di Marsala, di concerto con l’assessore regionale Francesco Scarpinato, proponendo  una soluzione concreta  a tale richiesta,  nell’esclusivo interesse di salvaguardia dell’antica strada romana.
In accordo con l’assessore regionale ai Beni Culturali, nell’ottica della valorizzazione e tutela  del Parco Archeologico, la direttrice Occhipinti ha proposto  che, se l’Amministrazione Grillo  si faccia carico dell’onere relativo al pagamento degli straordinari del personale del Parco, sarà possibile, esclusivamente  nella stagione estiva, dalle ore 19 alle ore 24, transitare  da piazza della Vittoria e raggiungere gratuitamente il lungomare Boeo. “Grazie a speciali visite didattiche all’uopo previste, in corrispondenza della pregevole strada romana – specifica la direttrice Occhipinti –  si potrà mettere a valore la recente illuminazione; al contempo, il presidio a metà percorso, scongiurerà utilizzi impropri e accessi in aree del Parco precluse di notte. Dipenderà dalle risorse messe in campo dall’Amministrazione comunale – dice ancora la direttrice – stabilire per quanto tempo e per quanti giorni consentire tali aperture”. A tal proposito, è già stato stilato un quadro dei costi giornalieri da sottoporre all’attenzione del sindaco Massimo Grillo, non appena si concretizzerà l’incontro, già programmato, per discutere della necessaria  convenzione da porre in essere tra i due Enti.
“Va da sé – conclude la direttrice Anna Occhipinti – che utile potrebbe rivelarsi un periodo di prova, per consentire all’Amministrazione comunale di  valutare, anche rendendoli pubblici, i benedici (numero delle presenze),  che tale attività, così fortemente caldeggiata, comporterà,  rispetto ai costi, che dovranno essere sostenuti dalla  comunità tutta”.