NON TRIV, A LICATA IN MIGLIAIA SCENDONO IN PIAZZA A PROTESTARE

Migliaia di persone hanno manifestato per le vie di Licata, oltre 5.000, per dire no alle trivellazioni in mare. Manifestanti giunti da diverse parti della Sicilia. Tutti uniti nel gridare «U mari un si spirtusa». In piazza anche sindacalti, istituzioni e soprattutto i giovani. Una vera e propria marea di studenti, di scuole superiori e medie.

“Speculazione o sviluppo sostenibile? Io scelgo di certo il secondo – ha affermato senza esitazione il presidente del Consiglio comunale, Russotto. Come me sono certo che anche tutti i licatesi sanno che lo sviluppo del nostro territorio non passa per il petrolio e lo sfruttamento massiccio del suolo marino, ma per la valorizzazione di ciò che la natura ci ha donato generosamente: un mare pescoso, una terra fertile e sana, un patrimonio artistico culturale impareggiabile! È una battaglia per i nostri figli, per regalare a loro la speranza di poter crescere puntando sul turismo, sull’agricoltura d’eccellenza e per godere del loro mare, quello che la natura ci ha donato e di cui nessuno può permettersi di privarci. Io come rappresentante dei cittadini e presidente della massima espressione democratica cittadina, il Consiglio comunale – conclude – dico no alle Trivelle”.

Nello specifico il progetto offshore ibleo contrastato dalla comunità licatese e dai manifestanti tutti, è finalizzato alla riapertura di due giacimenti marini già esistenti posti a distanza di pochi chilometri dalle coste di Licata, di Palma di Montechiaro e dei popolosi insediamenti costieri. Nonostante le proteste degli abitanti, la potente multinazionale ha deciso di rendere operativo il progetto ed ha iniziato i lavori senza tenere minimamente conto dell’attuale tessuto economico dell’area, né tanto meno del rischio geologico e ambientale a cui si va incontro.