Mentre la Sicilia evita, almeno per la settimana prossima, “l’arancione” – con la speranza che nei prossimi giorni la curva dei contagi non cresca in modo sproporzionato e i parametri dei ricoveri rimangano sotto controllo – aumentano con una ordinanza di Musumeci le città che passano nella fascia con maggiori restrizioni salite oggi a 149.
Altri quattordici Comuni siciliani passano infatti in «zona arancione» da domenica 16 sino a mercoledì 26 gennaio (compreso). Lo dispone l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus. Le misure restrittive anti Covid saranno in vigore nei seguenti territori: Licata nell’Agrigentino; Mazzarino, Niscemi, Mussomeli, Riesi, San Cataldo e Vallelunga Pratameno nel Nisseno; Borgetto, San Cipirello, Trappeto, Blufi, Petralia Soprana, Altofonte e Villabate, nel Palermitano.
Ieri erano stati 92 i Comuni che erano diventati arancioni, tra cui anche tre città capoluogo: Agrigento, Messina e Trapani. Oggi quindi l’Isola appare gialla a pois arancioni. Al contrario della zona gialla, in arancione serve il certificato verde rafforzato per il ristorante, anche all’aperto, le piscine, le palestre, le feste dopo le cerimonie, i centri culturali e ricreativi, anche all’aperto. E in arancione ci vuole il Super Geen Pass per accedere anche nei centri commerciali nei festivi e nei prefestivi.