FONDAZIONE MAUGERI: “TRATTATIVA CON MICCICHE’ E CUFFARO”. SOTTO I RIFLETTORI SCIACCA, MISTRETTA E NOTO

Ieri è stato interrogato a Milano Antonio Simone, dai magistrati di palermo Gaetano Paci e Daniela Varone, incaricati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci a seguire il troncone siciliano dell’inchiesta milanese sugli affari del colosso della sanità e leader nel campo della neuroriabilitazione.

Simone è l’ex assessore democristiano della Lombardia e socio in affari del faccendiere Pierangelo Daccò. La vicenda sotto l’attenzione dei magistrati è lo sbarco dei centri della Fondazione Maugeri in Sicilia, ed in particolare Sciacce e Noto.

“Lavorai con Daccò a un nuovo modello di strutture sanitarie in Sicilia per la Fondazione Maugeri. L’operazione iniziò nel 2001 e Daccò trattò con Cuffaro, Miccichè, Cammarata e un altro onorevole della stessa corrente di Miccichè (poi individuato in Pippo Fallica)”. “Queste persone- ha detto Simone- sono state gli intercolutori di Daccò in Sicilia. Fui lo stesso Daccò a dirmi che aveva incontri con loro. L’operazione iniziò nel 2001, nel 2003 c’è stato il protocollo d’intesa, nel 2004 ild ecreto di approvazione del protocollo”.

I magistrati palermitani hanno anche interrogato due protagonisti dell’inchiesta, tra cui l’ex amministratore delegato del gruppo Umberto Maugeri che ha detto di aver pagato alle società di Daccò somme mirate a sbloccare l’apertura dei reparti di Sciacca, Mistretta e Noto.

Maugeri ha ancge detto di non sapere perchè dei 600 posti letto previsti dalla convenzione per la quale la Regione ha pagato 700 mila euro al gruppo lombardo ne sono stati realizzati solo un decimo. Il punto focale degli inquirenti palermitani è capire dove sono andati a finire i soldi.

 

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