FALSI CIECHI, NON TRUFFO’ L’INPS. ASSOLTO MATTEO LUCCHESI PALLI

Fu posto agli arresti domiciliari nel luglio 2013 a seguito di una indagine dei carabinieri

Il giudice dell’udienza preliminare, Roberta Nodari, ha assolto con formula piena Matteo Palli Lucchesi dall’accusa di truffa ai danni dell’Inps perche’ il fatto non sussiste.

Lucchesi, difeso dall’avvocato Maurizio Gaudio, era accusato di avere simulato la propria condizione di cieco assoluto. L’imputato, difeso dal’avvocato Gaudio, era accusato di avere simulato la propria condizione di cieco assoluto, in realtà inesistente, essendo il Lucchesi Palli affetto da una patologia della vista tale da rientrare nella categoria dei chiechi parziali ed inducendo in errore il personale dell’Inps che gli riconoscevano una pensione di inabilita’ cui non aveva diritto ed una indennita’ di accompagnamento di importo superiore all’indennità speciale cui avrebbe avuto diritto.

Lucchesi Palli fu posto agli arresti domiciliari nel luglio 2013 a seguito di una indagine dei carabinieri, che avevano proceduto ad operazioni di osservazioni e controllo anche con video riprese mentre l’imputato si recava a piedi da solo a lavoro.

Venne scarcerato dal Gip Giuseppe Miceli, dopo pochi giorni. Nel processo, tenutosi con il rito abbreviato, iniziato nel novembre 2014, sono stati sentiti consulenti tecnici di accusa e difesa ed un perito nominato dal giudice che avevano sottoposto a visita il Luchesi Palli, risultato affetto da una grave patologia che limita fortemente il suo campo visivo, risultando quindi in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge n. 138/2001 art. 2 lett. c) per usufruire dell’indennita’ di accompagnamento prevista per i ciechi totali.

Il pubblico ministero Michele Marrone aveva chiesto l’assoluzione con formula dubitativa chiedendo pero’ la condanna a 10 mesi di reclusione per il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale contestato al lucchesi palli matteo che avrebbe nel 2009, in sede di rinnovo di patente, indotto in errore un medico dell’Asp 1 di agrigento nel rilascio di una certificazione medica.

“Anche in questo caso- dichiara l’avvocato Maurizio Gaudio- la difesa ha pero’ dimostrato la correttezza del comportamento tenuto dall’imputato che non ha reso in quella circostanza alcuna falsa dichiarazione idonea a trarre in inganno il pubblico ufficiale e l’imputato e’ stato dichiarato assolto”.

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