Sembra consolidarsi l’ipotesi investigativa scaturita dallo spiaggiamento di una notevole quantità di panetti di hashish, ritrovati fra le coste Agrigentine, Trapanesi e Messinesi
A dare certezza saranno gli esiti degli esami di laboratorio. I panetti di hashish sembrano essere tutti dello stesso tipo. La “roba” sembra essere tutta della stessa fattura. L’ipotesi investigativa, coordinata dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio e che interessa altre Procure, dovrà trovare conforto dagli esami di laboratorio, ancora in corso.
L’ipotesi investigativa parte da un possibile naufragio avvenuto a largo di Trapani. Un grosso carico di hashish potrebbe essere finito in mare. Da quel punto, le correnti potrebbero essere riuscite a trascinare a Nord e a Sud gli scatoloni che, verosimilmente, erano stati creati per galleggiare. I 50 pezzi ritrovati sulla spiaggia di San Leone lunedì mattina farebbe invece parte di uno scatolone che verosimilmente s’è smembrato a causa delle correnti marine e dall’essere in acqua da tempo.
Ad amplificare il “giallo” ci sono poi anche i tre cadaveri di sub ritrovati fra le coste Palermitane e Messinesi. Stanno indagando le Procure di Patti e di Termini Imerese su questo fronte.
L’ipotesi del naufragio a largo di Trapani viaggia in parallelo con quella di una nave “madre” straniera – tipo un peschereccio o barca a vela – che consegnerebbe gli scatoloni ricolmi di roba a corrieri locali che arrivano sulle coordinate concordate con motoscafi veloci.