Come si usano e come agiscono i decongestionanti nasali

La congestione nasale, comunemente nota come naso chiuso, è un sintomo fastidioso che accompagna molte condizioni, come raffreddori, allergie, sinusiti e influenza. Questa condizione si verifica quando le membrane che rivestono le narici si infiammano e si gonfiano a causa di un aumento del flusso sanguigno, ostacolando la normale respirazione.

Sebbene il naso chiuso possa sembrare un problema minore, può interferire significativamente con la qualità della vita, disturbando il sonno, la capacità di concentrazione e persino il senso del gusto e dell’olfatto. In questi casi, i decongestionanti nasali possono offrire sollievo rapido ed efficace.

Quando ricorrere ai decongestionanti e come utilizzarli

I decongestionanti nasali sono progettati per alleviare i sintomi della congestione nasale e reperibili in diverse forme, tra cui spray, gocce, compresse e soluzioni orali. Trattandosi di farmaci, è importante sapere quando e come utilizzarli correttamente per evitare effetti collaterali e assicurarsi il massimo beneficio dal loro utilizzo.

Quando utilizzare i decongestionanti?

I decongestionanti nasali sono indicati per il trattamento temporaneo della congestione nasale associata alle condizioni di cui sopra. È sempre consigliabile consultare un medico o confrontarsi con il farmacista prima di utilizzare un decongestionante nasale, soprattutto se la congestione nasale persiste o è accompagnata da altri sintomi. Tale consulto può aiutare a determinare se il naso chiuso è causato da una condizione che richiede un trattamento più specifico, come nel caso di polipi nasali o di un’infezione batterica.

Uno dei farmaci più noti in questa categoria è il Tachifludec, disponibile in bustine per soluzione orale: combina proprietà decongestionanti con effetti analgesici e antipiretici, risultando particolarmente utile per trattare sintomi influenzali, febbrili e di raffreddore.

Come utilizzare i decongestionanti?

L’uso dei decongestionanti nasali deve essere limitato e seguito con attenzione. Generalmente, si raccomanda di utilizzare questi prodotti non più di 3-4 volte al giorno e non oltre una settimana se non si è consultato il medico. Un uso prolungato, infatti, può portare a un fenomeno chiamato “effetto rebound,” dove la congestione nasale ritorna e può peggiorare, rendendo difficile interrompere l’uso del farmaco.

Ma vediamo come utilizzare correttamente i decongestionanti nasali in base alla loro tipologia:

  • Spray nasali: agitare bene il flacone, inclinare leggermente la testa in avanti, inserire l’erogatore in una narice e spruzzare mentre si inspira delicatamente. Ripetere nell’altra narice.
  • Gocce nasali: reclinare la testa all’indietro e instillare il numero prescritto di gocce in ogni narice, per poi rimanere in posizione per alcuni minuti al fine di permettere al farmaco di diffondersi a modo nella cavità nasale.
  • Soluzioni orali: seguire le indicazioni sulla confezione o le prescrizioni mediche riguardo alla dose e alla frequenza di assunzione.

Tipologie e meccanismo d’azione dei decongestionanti

I decongestionanti nasali possono contenere diversi principi attivi, ognuno con un meccanismo d’azione specifico, ma tutti formulati per ridurre il gonfiore delle membrane nasali e migliorare la respirazione.

Principi attivi comuni

  • Pseudoefedrina: un decongestionante che agisce restringendo i vasi sanguigni, spesso presente nelle compresse e in alcune soluzioni orali.
  • Efedrina: simile alla pseudoefedrina ma meno comune a causa dei suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale.
  • Nafazolina: un decongestionante topico che agisce rapidamente restringendo i vasi sanguigni nel naso.
  • Ossimetazolina: un altro decongestionante topico molto efficace, utilizzato comunemente negli spray nasali.

Meccanismo d’azione

I decongestionanti nasali funzionano principalmente attraverso la vasocostrizione, ovvero il restringimento dei vasi sanguigni: quando i vasi sanguigni nella mucosa nasale si restringono, il flusso sanguigno diminuisce, riducendo il gonfiore e il gonfiore, permettendo all’aria di fluire più liberamente attraverso le narici, alleviando la sensazione di naso chiuso.

  • Pseudoefedrina ed efedrina: agiscono stimolando i recettori adrenergici, che causano la contrazione dei muscoli lisci intorno ai vasi sanguigni, portando a una riduzione del flusso sanguigno e del gonfiore nella mucosa nasale.
  • Nafazolina e ossimetazolina: agiscono direttamente sui recettori alfa-adrenergici nella mucosa nasale, provocando una rapida vasocostrizione e riduzione del gonfiore.

Precauzioni e avvertenze

Ricordiamo che un utilizzo errato di questi medicinale, o un sovradosaggio, potrebbero causare effetti collaterali come nervosismo, vertigini, insonnia, palpitazioni e aumento della pressione sanguigna e, più nello specifico, gli spray nasali possono causare secchezza, bruciore o irritazione della mucosa nasale. Oltretutto, l’uso prolungato può portare a dipendenza fisica e al già citato fenomeno del rebound, ragion per cui ribadiamo l’importanza di limitare l’uso a periodi brevi e seguire le eventuali indicazioni del medico.

Per quel che riguarda le controindicazioni, i decongestionanti nasali sono generalmente sconsigliati per le persone che soffrono di ipertensione, malattie cardiache, glaucoma, diabete e problemi alla tiroide: in questi casi è fondamentale il consulto medico.