Associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga e all’ingresso di telefoni cellulari nel carcere: nessuna misura cautelare personale per il saccense Giuseppe Bono

La DDA di Palermo non aveva richiesto per lui gli arresti domiciliari. Il Gip del tribunale di Palermo ha rigettato tutte le richieste della magistratura inquirente

SCIACCA- “Il saccense Giuseppe Bono, coinvolto nell’inchiesta della DDA di Palermo su un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga e all’ingresso di telefoni cellulari nel carcere Lo Russo- Pagliarelli di Palermo, non è stato sottoposto a nessuna misura cautelare personale”. A dichiararlo gli avvocati Giacomo Lombardo del foro di Marsala e Alfonso Marciante del foro di Sciacca.
La DDA non aveva richiesto per lui gli arresti domiciliari, ma una misura cautelare diversa. “……Tanto rassegnato, appare allora evidente l’insussistenza allo stato di un grave quadro indiziario relativo al reato di favoreggiamento di cui all’incolpazione provvisoria nei suoi elementi oggettivi e soggettivi, così come l’insussistenza di alcuna esigenza cautelare da salvaguardare, sicché la richiesta deve essere integralmente rigettata” è la conclusione dell’articolata motivazione della decisione del Gip Claudia Rosino