Arresti domiciliari per Totò Cuffaro. No del Gip all’arresto di Carmelo Pace

Il gip dispone misure cautelari per 17 indagati. Respinta la richiesta di arresto per Saverio Romano e Carmelo Pace. Ai domiciliari anche Roberto Colletti e Antonio Iacono. Per Vito Raso, il gip ha stabilito l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

Il gip di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore “Totò” Cuffaro, coinvolto in una vasta inchiesta che vede indagate 18 persone per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. La misura cautelare, richiesta dalla Procura agli inizi di novembre, è stata accolta dopo gli interrogatori degli indagati. Respinta invece la richiesta di arresto per Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati, e per il capogruppo all’Ars Carmelo Pace, anche loro sotto indagine. Oltre a Cuffaro, i domiciliari sono stati disposti per Roberto Colletti, ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia, e per Antonio Iacono. Per l’ex braccio destro di Cuffaro, Vito Raso, il gip ha stabilito l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre per Mauro Marchese e Marco Dammone è stata applicata la misura interdittiva del divieto, per un anno, di esercitare attività imprenditoriali e incarichi direttivi. Secondo l’accusa, al centro dell’indagine vi sarebbe un vero e proprio comitato d’affari che avrebbe condizionato appalti pubblici, nomine ai vertici della sanità e concorsi, con Cuffaro nel ruolo di dominus. L’inchiesta, che ha destato grande clamore politico e mediatico, punta a far luce su un sistema di relazioni e influenze che avrebbe inciso pesantemente sulla gestione della sanità siciliana.