Dice il consigliere: “L’assessore aiuti di più e meglio il Sindaco ad amministrare la città, non perda tempo a scrivere note stampa

La querelle Caracappa-Ambrogio sembra non abbia fine. Un rapporto odio e amore quello che vede i due impegnati nel panorama politico cittadino. Sono finiti i tempi in cui entrambi insieme si facevano intervistare in viale Sciascia accanto ai cocos collocati al posto delle vecchie palme morte.

La politica continua a dividerli e Ambrogio oggi interviene ancora nel commentare le parole del ”suo” assessore.

“Io ed Ezio Di Prima avevamo semplicemente fatto una constatazione di fatto sui problemi di convivenza che il gruppo legato all’Assessore Caracappa ha con chiunque intraprende un percorso politico con loro. Non sono chiacchiere ma sono i fatti che parlano. Sulla confusione delle dichiarazioni e sulla rabbia che avremmo avuto io ed Ezio Di Prima – dice – non capisco a cosa si riferisca l’Assessore.

La nostra nota stampa era molto tranquilla, anche ironica se vogliamo, ma centrava non il bersaglio ma un dato di fatto inconfutabile. Sull’esempio dato delle dimissioni dell’Assessore da consigliere comunale per far entrare il primo dei non eletti tutti sanno, direi anche i bambini, che è stato un prezzo politico pagato all’Onorevole Michele Cimino, loro ex punto di riferimento, e non sicuramente un atto di alta politica o di esempio da dare alle future generazioni. E poi chi lo sa che le dimissioni da consigliere comunale siano un polizza assicurativa di lunga durata.

In conclusione – conclude Ambrogio – chiedo all’Assessore di aiutare di più e meglio il Sindaco Fabrizio Di Paola ad amministrare la città. Non perda tempo a scrivere note stampa di risposta a chi fa valutazioni squisitamente politiche, ma si occupi invece meglio delle deleghe che ha come Assessore.

La città – afferma Ambrogio – ha bisogno di una migliore politica di sostegno alle attività produttive, di un miglioramento della segnaletica, di una migliore politica di gestione della polizia municipale, di un miglior verde pubblico, ecc… ecc.. ecc. Pensi a questo che ne guadagnerà l’intera città”.

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