Al Museo del Mare di Sciacca ritorna un prezioso reperto archeologico
SCIACCA- Dopo tre anni è tornato al Museo del Mare un prezioso reperto archeologico. Si tratta dello smeriglio petriera ad avancarica in bronzo rinvenuto sul relitto della Parissona Grossa risalente alla prima metà del XVI secolo e realizzato da Battista Merello.
A darne notizia l’architetto Giuseppe Cattano, ispettore onorario ai Beni Architettonici.
Il reperto era stato in passato esposto ad Amsterdam nella importante mostra internazionale sui reperti archeologici rinvenuti in mare. Tre anni fa la Soprintendenza del mare lo aveva richiesto per esporlo alla mostra allestita all’Arsenale Militare di Palermo per commemorare il prof. Sebastiano Tusa,.
Sarebbe dovuto tornare dopo un anno e nel frattempo al suo posto doveva essere esposto un rostro in bronzo di una nave romana affondata durante la battaglia delle egadi.
Purtroppo non è andata secondo le previsioni. Il rostro non è mai arrivato a Sciacca e lo smeriglio hanno dimenticato di restituirlo, spiega l’architetto Cattano.
“ Dopo alcune interlocuzione durate diversi mesi tra i funzionari della Soprintendenza del mare ed il responsabile dell’ufficio di Sciacca della Soprintendenza, Ignazio Perrone, la settimana scorsa il prezioso reperto è tornato nella sua sede originaria di palazzo Fazello.
L’ arch. Giuseppe Cattano, Ispettore Onorario ai Beni Architettonici, comunica:
Dopo tre anni è tornato al Museo del mare un prezioso reperto, si tratta dello smeriglio petriera ad avancarica in bronzo rinvenuto sul relitto della Parissona Grossa risalente alla prima metà del XVI secolo e realizzato da Battista Merello. Esso era stato in passato esposto ad Amsterdam nella importante mostra internazionale sui reperti archeologici rinvenuti in mare; tre anni fa la Soprintendenza del mare lo aveva richiesto per esporlo alla mostra allestita all’Arsenale Militare di Palermo per commemorare il prof. Sebastiano Tusa, sarebbe dovuto tornare dopo un anno e nel frattempo al suo posto doveva essere esposto un rostro in bronzo di una nave romana affondata durante la battaglia delle egadi. Purtroppo non è andata secondo le previsioni: il rostro non è mai arrivato a Sciacca e lo smeriglio hanno dimenticato di restituirlo. Dopo alcune interlocuzione durate diversi mesi tra i funzionari della Soprintendenza del mare ed il responsabile dell’ufficio di Sciacca della Soprintendenza dott. Ignazio Perrone la settimana scorsa il prezioso reperto è tornato nella sua sede originaria di palazzo Fazello.