Un robot dentro le condotte idriche alla ricerca di Marianna Bello

Ogni sforzo, ogni dispositivo, ogni ora di lavoro è dedicata a un solo obiettivo: ritrovare la donna inghiottita dalla furia dell’acqua

Non si fermano le ricerche di Marianna Bello, la donna favarese inghiottita dalla furia dell’acqua sei giorni fa durante un violento nubifragio. Squadre di soccorso operano giorno e notte, alimentate dalla speranza di restituire risposte alla comunità e ai familiari. In prima linea anche l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini, presente fin dal primo giorno. Nelle scorse sono entrate in azione attrezzature tecnologiche usate per scandagliare le condotte idriche. Si tratta di un lettore sonar per ispezionare i fondali e visualizzare la situazione dall’alto, seguito da un robot subacqueo che, una volta svuotata l’area, scende in profondità per scandagliare ogni angolo. Ogni sforzo, ogni dispositivo, ogni ora di lavoro è dedicata a un solo obiettivo: ritrovare Marianna Bello. La Sicilia intera trattiene il fiato.