Ultimo posto per Renato Schifani nel sondaggio Swg su gradimento governatori

Al primo posto c’è il presidente del Veneto Luca Zaia (Lega). Sul podio Massimiliano Fedriga (Lega) del Friuli-Venezia Giulia e Stefania Proietti (Pd), alla guida della regione Umbria

Un sondaggio di Swg, i cui risultati sono stati pubblicati in esclusiva dall’Ansa, svela la classifica sul gradimento dei presidenti delle regioni italiane. Al primo posto, c’è il presidente del Veneto Luca Zaia, all’ultimo c’è quello della Sicilia Renato Schifani.
Alle spalle di Zaia, che ha ottenuto il 70% del gradimento, c’è Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia con il 64%. Sul podio Stefania Proietti, alla guida della regione Umbria, prima del centrosinistra con il 53% del gradimento. Quarto posto per il forzista Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, che ottiene il 52%, mentre il vulcanico governatore della Campania Vincenzo De Luca è in quinta posizione, con il 52% ma in calo di 4 punti rispetto allo scorso anno. Seguono nel sondaggio Eugenio Giani, governatore toscano del Pd con il 47%, il neo-eletto Michele de Pascale (Pd) dell’Emilia-Romagna con il 45%; Alberto Cirio (FI) del Piemonte con il 42% (-3%); Vito Bardi (FI) della Basilicata al 39% (-4%) come Marco Bucci della Liguria (centrodestra). Nella parte bassa della classifica al 37% Alessandra Todde (M5s) governatrice della Sardegna e Francesco Acquaroli (FdI), presidente delle Marche che cresce di un punto. Si ferma al 35% Attilio Fontana della Lombardia (Lega) così come Michele Emiliano (Pd) della Puglia. Sono stabili nelle posizioni di coda Marco Marsilio (FdI) dell’Abruzzo con il 35%; Francesco Rocca (FdI) del Lazio con il 31%. Renato Schifani è ultimo con il 25%, con un calo del 2% rispetto alla classifica del 2024.
“Congratulazioni al presidente Schifani – ha subito commentato Michele Catanzaro, capogruppo Pd all’Ars – che, con il suo ultimo posto nella classifica sul gradimento dei governatori, conferma di essere alla guida di un governo che sta facendo affondare la Sicilia. “Infrastrutture, sanità, crisi idrica, agricoltura – aggiunge Catanzaro – l’elenco dei fallimenti, con questo centrodestra, è destinato a crescere ancora”.