TERME, SANITA’, CANSALAMONE: LA STASI CONTINUA

Caro amico ti scrivo, c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. 

In verità, nella nostra Sciacca, dire che qualcosa non va è l’espressione dell’ottimismo di chi è bendato e non vede la realtà . La novità è che l’anno nuovo ci ha tolto la benda del falso ottimismo e ci ha aperto gli occhi su una realtà che ci ribalta indietro nel tempo. L’ospedale, nonostante gli impegni del personale medico, paramedico e ausiliario, continua a donare agli utenti le solite carenze. Il sindaco Francesca Valenti, in un’intervista rilasciata all’emittente Rmk, ha detto che interloquirà con il nuovo manager. Nullo di nuovo, frase che i saccensi hanno impresso negli anni nella loro mente. I problemi permangono.

Sulle terme, la novità dell’anno nuovo è che il sindaco, sempre con sua dichiarazione, ha raccontato alla città che ha tentato di rintracciare l’assessore regionale Gaetano Armao ma non ha avuto riscontro. La novità dell’anno nuovo è che le porte delle terme continuano ad essere ermeticamente chiuse, tranne per qualche vandalo che riesce pure ad appiccare il fuoco all’interno delle strutture. Il Comune, accettando quella strampalata convenzione regionale, con un passaggio di taluni beni simile al guado rimasto a metà  fiume, si è reso complice dell’immobilismo. Sono state proclamate azioni eclatanti. Anche questa annunciazione è vecchia e nota ai saccensi, solitamente non propensi ad azioni rivoluzionarie.

Sul viadotto Cansalamone, c’è una grossa novità. Non è ancora crollato, ma rimane chiuso. Riunioni, tavoli, tutte attività che hanno un legame indissolubile con l’esito finale: l’immobilismo. La novità è che la colpa è sempre di qualcuno, del prossimo. Un prossimo lontano (licenza poetica) visto che non si individua mai.

Caro amico ti scrivo, c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. La politica, anch’essa, ha portato una grossa novità: non è mai stata di così basso livello. Di contro, manifesta una forte litigiosità, asprezza, a tratti cattiveria.

Il tutto caro amico, ovviamente a danno della città che rimane fermamente impantanata. Uno stagno che soffoca anche la speranza. Per il resto, caro amico, tutto rimane fermo, tranne la viabilità urbana che partorisce costantemente nuove buche.

Insomma, caro amico, l’anno nuovo è già vecchio. Ah, dimenticavo caro amico:  un ex parlamentare ha tirato fuori il coniglio dal cilindro “la petizione per aprire le terme”. Tu sai che a Sciacca il teatro è chiuso; a volte basta un sussurro per far sorridere, come in una commedia comica.

Filippo Cardinale