TERME, QUELLA COMMISSIONE CHE HA PRODOTTO SOLO FUMO E NEANCHE LA RELAZIONE FINALE
Mentre sulle terme continua il consolidato silenzio e l’inerzia scorre come acqua del fiume che si disperde in mare, un altro capitolo della grottesca e lunga vicenda termale merita la nostra attenzione. Se non altro, in tema col clima carnascialesco che in questi giorni dominerà sulla città. Tutti in allegria come se vivessimo in Svizzera.
La nostra politica, quella con la p piuttosto minuscola, riesce a offrirci sprazzi di lucida follia all’insegna della recita del nulla. Personaggi in cerca d’autore, costretti a vagare nel buio dell’inconsistenza.
Il Consiglio comunale, un anno fa, ebbe l’idea che, nonostante fosse impegnato (con la convenzione capestro con la Regione) il Comune, nonostante fosse impegnata la Regione, la questione terme necessitava di una Commissione consiliare speciale. Il M5S sollecitava un tavolo tecnico, consapevole dell’inutilità di una Commissione. La maggioranza fece squadra e nell’intento di non far passare la proposta proveniente dalle opposizioni, mise su la Commissione consiliare.
In un anno, tale Commissione ha prodotto 11 verbali e un salto cronologico. Dal verbale n. 7 del 24 agosto 2018 si passa al verbale n. 9 del 5 novembre 2018. Un salto in avanti con distrazione, saltando il numero 8. Dal famoso film di Ficone e Ficarra, il 7 e l’8, si è passati al film della Commissione Terme il 7 e il 9.
La Commissione aveva durata 4 mesi con la possibilità di una proroga di altri 4 mesi. Cosa fatta. Cosa non fatta, invece, è la missione che si proponeva. Pubblichiamo per maggiore informazione ai nostri cari lettori tutti gli 11 verbali. Non è una lettura impegnativa, ve la consigliamo. Vi serve per comprendere cosa la politica riesce a imbastire.
Nasce il 5 marzo 2018, termina il 5 dicembre dello stesso anno. Addirittura, non si riesce a fare l’ultimo verbale, quello conclusivo. Ad oggi, la Commissione Speciale Terme non è riuscita a mettere su la relazione finale. Insomma, a dare fine al nulla.
Dobbiamo, però, essere leali e sinceri. Una novità assoluta la Commissione Speciale Terme, sotto la presidenza di Simone Di Paola l’ha offerta: l’istituzione all’interno del sito ufficiale del Comune di un limk dedicato alla medesima Commissione. Perbacco!
Una Commissione che ha visto dapprima le dimissioni del presidente (eletto a sua insaputa la sera del Consiglio comunale che la istituiva) Cinzia Deliberto, dopo quella del consigliere comunale del M5S Teresa Bilello. Ma ha anche visto l’elezione del nuovo presidente Simone Di Paola. Suo l’intervento in Consiglio comunale essere stato eletto al posto della Ciliberto. I Consiglieri comunali di maggioranza, quella sera, erano in estasi, tessendo le lodi di Di Paola e mettendo in risalto, in buona sostanza, la poco efficienza di Cinzia Deliberto. Una gaffe che il nostro giornale evidenziò subito con un articolo pubblicato mentre era in corso l’ovazione per Simone Di Paola. Poi, con grande difficoltà, i prodi della maggioranza fecero correzioni ai loro interventi.
L’intervento di Simone Di Paola si concluse così: L’obiettivo finale dovrà essere quello di dire chiaro e tondo alla Regione che l’intera città vuole le terme riaperte e che saremo pronti a fare le barricate pur di raggiungere l’obiettivo. Se sapremo farlo, allora questo nuovo percorso servirà ad accorciare sensibilmente la distanza fra la politica e la società. Ma per fare questo occorre che Sciacca torni ad occuparsene in prima persona, senza delegare più nessuno.
Il risultato è che la politica è sempre più distante dalla città. Le terme restano chiuse, il bando che doveva preparare il dirigente Michele Todaro è rimasto “bandito” o “latitante”. A essere depositate sul tavolo della presidenza della Regione, con tanto di foto tra Nello Musumeci e Ignazio Messina, furono le 2000 firme raccolte online su iniziativa dell’ex sindaco della primavera palermitana.
Filippo Cardinale