SCIACCA. Da un’inchiesta sui rifiuti pubblicati oggi a pagina 3 del quotidiano LA SICILIA a cura di Giuseppe Recca, si apprende che dalla fine dello scorso dicembre la frazione umida dei rifiuti prodotti nell’area geografica della SRR Agrigento Ovest, dal Centro di compostaggio di Santa Maria a Sciacca finisce in un impianto Veneto.
Tutto nasce da un controllo da parte di Arpa Sicilia nell’impianto di Gela, dove vengono inviati gli scarti (sovvalli) del compostaggio di Sciacca (ma anche di altri impianti siciliani). Gli scarti della frazione organica che arrivavano nell’impianto gelese sono stati respinti ed è stato vietato ogni altro tipo di conferimento perchè conterrebbero troppa plastica.
In attesa che il Dipartimento regionale rifiuti risolva la situazione (pare che Arpa non adotti lo stesso provvedimento in altre zone della Sicilia) la SRR di Sciacca è stata costretta a trovare strade alternative: ha stipulato un accordo, attraverso una manifestazione d’interesse, con una società di Ascoli: l’umido arriva al compostaggio pubblico di Santa Maria (alcuni Comuni della SRR hanno però fatto accordi diretti) e poi attraverso Tir viene trasferito in un impianto di Padova. I costi non sarebbero diversi da quelli affrontati con il conferimento in Sicilia.
Sulla vicenda è intervenuto il Consorzio Nazionale Compostatori di cui fanno parte cinque centri di compostaggio siciliani che al momento non possono portare a Gela il cosiddetto sovvallo. Tutti i particolari su LA SICILIA oggi in edicola e on line.
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