OSPEDALE, LA COPERTA E’ CORTA. FICARRA ESPONE LA VERITA’. DI PAOLA: “SULLA RETE OSPEDALIERA IL GOVERNO REGIONALE CI HA PRESO IN GIRO”

Si è svolto il Consiglio comunale straordinario sui temi della sanità con la presenza del direttore generale Ficarra. Sei ore di dibattito per chiarire un fatto: tra tetti di spesa e spending review, inutile illudersi

Un dibattito iniziato alle 12,30 e terminato alle 16,00. La conclusione? Il direttore generale Ficarra ha svolto il suo ruolo, quello di chi in mano una coperta e con quella deve coprire tutte le necessità sanitarie del territorio provinciale. “Siamo un ente di diritto pubblico che deve rispettare le leggi”,ha rimarcato. Ciò significa che non può derogare in nessuna maniera ai paletti imposte dalle varie normative.

Parla come un padre di famiglia: “Se io dispongo di 1.000 euro al mese per fare studiare un figlio, gli do tale somma. Ma se ho 4 figli, la somma devo ripartirla tra loro”. Tradotto nella realtà sanitaria agrigentina: “La pianta organica provinciale è di 3.500 unità. Ho riscontrato 500 unità fuori dalla pianta organica, qualcuno mi dica qual è lo strumento per inserire l’esubero”.

Poi, Ficarra, spiega le vicende prima del suo insediamento, rimarcando situazioni incredibili: “Ho trovato il finimondo. 287 precari, farmacisti con contratti scaduti, 30 milioni di euro di buco, Nas che hanno fatto il blitz e che hanno denunciato la mancanza dai servizi igienici di 150 tavolette per i water”. Un quadro che Ficarra vuole “cambiare, invertire”.

Per quanto riguarda la pianta organica intende “riequilibrarla”, ma avendo sempre presente la visione complessiva delle strutture presenti sul territorio agrigentino. Inoltre, vuole “evitare le duplicazioni di strutture a pochi chilometri l’una dall’altra”. Per quanto riguarda il centro di riabilitazione per i minori disabili, Ficarra ha rimarcato che la Maugeri è un ente privato, dunque intende “adottare i provvedimenti secondo le normative vigenti”.

Il management agrigentino sta “lavorando per trovare una soluzione” che non può essere “necessariamente la Maugeri”, e nel contempo avverte: “nessuno si illuda che tutti possono avere il servizio sotto casa”. Ma ha anche sottolineato come Sciacca sia nella sua agenda: “Da quando mi sono insediato, ho fatto un atto al giorno che riguarda Sciacca”.

Dopo l’intervento del direttore generale, ha ripreso la parola il sindaco Di Paola sulla questione della Rete Ospedaliera: “Adesso capisco che il Governo regionale ci ha preso in giro, poiché il piano che noi sindaci abbiamo approvato non può essere realizzato”. In precedenza, il sindaco Di Paola è stato molto determinato a dipingere la situazione sanitaria saccense e del territorio, senza fare sconti e senza toni edulcoranti, tanto che ha concluso: “Speriamo di uscire prima possibile da questa provincia di Agrigento”.

La sensazione alla fine del lungo dibattito è che la situazione sanitaria saccense rimarrà per molto tempo ancora in alto mare.

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