Il caso, fatto ermegere dal collega Michele Termine, merita un vero approfondimento e un autorevole intervento delle autorità locali.
La locale sede di Legambiente interviene nei confronti della Soprintendenza di Agrigento e dell’amministrazione comunale di Sciacca in merito al mancato rientro all’istituto statale d’arte “Giuseppe Bonachia” di alcune opere d’arte del XV secolo che un paio di mesi fa sono state trasferite ad Agrigento in occasione della XIV edizione della settimana della cultura, promossa dal Ministero alle attività culturali e dall’assessorato regionale ai beni culturali. In quella occasione furono trasferiti nel capoluogo alcuni quadri presenti nella chiesa del Collegio e soprattutto un grande quadro conservato all’istituto d’arte, opera di Antonello Crescenzio, che rappresenta la copia dello Spasimo di Raffaello, e che una volta si trovava nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo diventata nel tempo Corte d’Assise. Dall’isituto d’arte sono andate via circa un anno fa altre opere che erano posizionate nelle pareti delle scale della scuola. Dalla chiesa del Collegio vennero invece trasferiteuna Madonna con San Cristoforo, un Santo Vescovo e un tondo con la Madonna del Carmine, tutte opere che in precedenza erano conservate nella chiesa di San Francesco di Paola, danneggiata da un incendio dieci anni fa.
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