NUOVI TAGLI NEL PIANO CARCERI CHE DAL GENNAIO 2012 NON COMPRENDE PIU’ SCIACCA

La legge di stabilità rischia di perpetuare le problematiche legate al sovraffollamento delle carceri. Il provvedimento di finanza pubblica prevede di realizzare solo una parte degli interventi previsti dal cosiddetto “Piano carceri”. Palazzo Chigi ha messo sul piatto solo 45 milioni di euro, nonostante il Cipe abbia deliberato uno stanziamento complessivo di 122 milioni. Per il 2013 mancherebbero all`appello quasi 71 milioni. Il sistema detentivo continua a essere amministrato in maniera discutibile le organizzazioni di categoria stanno facendo sentire la loro voce.

Il Piano carceri approvato dal Comitato d’indirizzo e Controllo in data 24 giugno 2010 prevedeva un totale di n. 9150 posti detentivi con risorse pari a 675 milioni di euro. Il Piano è stato variato in data 20/06/2011. Rimodulato, così come approvato dal Comitato di indirizzo e di controllo il 31 gennaio 2012, in conseguenza dei tagli del CIPE di 228 milioni di euro, che hanno comportato un ridimensionamento delle esigenzialità da parte del Capo del Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria, prevede la realizzazione di 11.573 posti detentivi, rispetto ai 9.300 posti già previsti, con un incremento pari a n. 2.273 posti detentivi, nonostante una riduzione di risorse, per tagli, di 228 milioni di euro rispetto al Piano iniziale.

Segnatamente vennero eliminati dal piano originario i nuovi Istituti previsti nelle città di Bari, Nola, Venezia, Mistretta, Sciacca, Marsala per un totale di 2700 posti e i nuovi padiglioni nelle città di Salerno, Busto Arsizio, ed Alessandria per un totale di 600 posti e vengono inseriti lavori di completamento e di ristrutturazione per complessivi 5.573 posti detentivi. Ora c’è un nuovo taglio, con conseguenze difficilmente ipotizzabili.

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