MONTELEONE E TURTURICI: “LA GIUNTA DI PAOLA E’ AL CAPOLINEA E IL DIBATTITO POLITICO SOFFOCATO”

Critica all’Amministrazione Di Paola senza se e senza ma da parte dei consiglieri comunali Mario Turturici e Salvatore Monteleone del gruppo Patto per Sciacca. Critiche da forza di opposizione che si è chiaramente espressa ieri sera nel corso della seduta consiliare per l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche (i due hanno espresso voto contrario).

“Abbiamo votato contro il Piano triennale perché lo riteniamo inconsistente. Poteva e doveva essere il fiore all’occhiello di una amministrazione che governa la città già da ben 5 anni, ed invece quello che un tempo veniva definito il Piano dei sogni oggi si è trasformato in “Piano degli incubi”.

Monteleone e Turturici hanno detto chiaramente che seppure il Comune di Sciacca “a differenza di tanti altri ha l’enorme vantaggio di ingenti entrate straordinarie, nonché l’invidiabile gettito della tassa di soggiorno”, si trova ad essere carente “di programmazione” e che “l’evanescente azione di governo ha vanificato sinanco gli sforzi compiuti dai cittadini, esposti ad una tassazione locale pesantissima”.

Qual è la prova a testimonianza della loro critica? Eccola “Non una sola progettualità per una nuova opera pubblica, nessun mutuo da richiedere alla Cassa depositi e prestiti. Niente di niente. Perché vi è il rischio che il comune non abbia la liquidità per pagare le rate, perché oggi esposto ad una anticipazione di cassa senza precedenti, oltre 9 milioni di euro”.

“L’assenza in aula dello stesso sindaco e la mancanza della diretta TV sono emblematiche di una situazione politica giunta al capolinea. È oramai chiara la volontà di soffocare il dibattito politico e non informare a dovere la Città”, aggiungono.

Per i due mentre per “carnevale ed altro i soldi si trovano , per la ripresa televisiva dei lavori consiliari i soldi mancano. Tutto ciò si arricchisce della assenza sistematica e studiata di taluni consiglieri dai lavori d’aula, finalizzata ad abbassare il quorum, per condire un piatto che porterà a breve l’aumento della TARI e che per la città sarà assai indigesto”.

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