MASSIMO D’ANTONI: “RMK NON CHIUDERA'”

“Dopo 40 anni di attività di Rmk non permetteremo certamente a questo Governo, apparso chiaramente più preoccupato di salvare le banche che le emittenti locali, di venirci a chiudere la bocca né di mettere un lucchetto alla nostra sede”

Di Massimo D’Antoni
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A scanso di equivoci: Tele Radio Monte Kronio non chiuderà, ma continuerà a far sentire la propria voce libera. Potrà farlo malgrado la revoca della frequenza assegnata perché se rischiamo di perdere lo status di “operatore di rete” saremo comunque “fornitori di contenuti”.

Tutto ciò premesso, affrontando la questione con toni che, siamo certi, qualcuno si affretterà a definire “vittimistici”, diciamo subito che con il provvedimento di ieri del Ministero dello Sviluppo economico, che ha revocato la frequenza utile a trasmettere ad un bel po’ di emittenti radiotelevisive, il Governo italiano ha deciso (premeditatamente, deliberatamente e senza alcuna disponibilità solo a tentare di cercare soluzioni volte a salvare migliaia di posti di lavoro) di zittire le voci libere.

Non è per piangerci addosso se aggiungiamo che revocando anche a noi di Tele Radio Monte Kronio e ad altre diciannove emittenti siciliane l’assegnazione della frequenza del digitale terrestre (che, per inciso, non eravamo andati a comprare al supermercato, ma che lo stesso Governo ci aveva dato), lo Stato ha assunto una decisione gravissima sia sul piano costituzionale sia rispetto al rischio di mandare al macero un patrimonio inestimabile fatto di giornalisti, tecnici, operai, artisti e impiegati. Con buona pace di tutte le politiche per il lavoro di cui questa politica, che comunque giornalmente è in tutt’altre faccende affaccendata, si riempie la bocca.

È evidente che col provvedimento di revoca delle frequenze nei confronti di alcune emittenti il Governo italiano ha letteralmente giocato a Monopoli con la vita di migliaia di lavoratori. Tra i quali ci siamo anche noi: persone, padri di famiglia, donne libere a cui, improvvisamente, si vorrebbe togliere quello che, ci sia permessa questa digressione, non avevamo chiesto ad alcun politico: un lavoro conquistato con assoluta dignità, un po’ di talento e tanta passione, senza raccomandazioni né segnalazioni di sorta.

Revocare le frequenze che, si presume soltanto, sarebbero interferenti con stati esteri (nel nostro caso Malta), scaturisce da responsabilità che appartengono solo ed esclusivamente al Governo italiano, che non ha voluto assolutamente individuare alcuna soluzione alternativa. Se oggi indugiassimo oltremodo nel piagnisteo potremmo parlare di decisione volta ad esiliare non solo la libertà di stampa, ma anche quella della facoltà d’impresa, senza bisogno di scomodare né il Minculpop da una parte, né il socialismo reale dall’altra. Ma noi di Tele Radio Monte Kronio oggi non intendiamo piangerci addosso.

Malgrado questo provvedimento a dir poco scandaloso noi siamo ancora vivi, e continueremo ad esserlo, a darci da fare per far sentire la nostra voce fino a che potremo e a restare aggrappati al nostro posto di lavoro. Lo faremo con i mezzi che avremo a disposizione. Infatti la legge stabilisce, per chi perdesse la frequenza, di continuare a lavorare ottenendo ospitalità da altre emittenti per continuare a ripetere il segnale radiotelevisivo.

Insomma, Tele Radio Monte Kronio NON CHIUDERÀ. Lo diciamo a scanso di equivoci e rivolgendoci sia ai telespettatori sia ai nostri inserzionisti pubblicitari. Notiamo solo che il Governo ci ha negato un diritto che avevamo regolarmente acquisito: quello di avere una nostra frequenza che ci permettesse di essere autonomi. Noi faremo tutto quello che occorre fare, nel rispetto della norma, senza incatenarci né imbavagliarci, anche se talvolta queste pratiche servono, eccome se servono.

Ma nell’anno del quarantesimo anniversario dalla nascita di questa emittente non permetteremo certamente a questo Governo, apparso chiaramente più preoccupato di salvare le banche che le emittenti locali, di venirci a chiudere la bocca né di mettere un lucchetto alla nostra sede.

*Giornalista professionista e presidente di Tele Radio Monte Kronio

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