MA NESSUNO SI E’ ACCORTO IN CHE STATO SI TROVANO I PILONI IN CEMENTO ARMATO?

Più si guarda da vicino il ponte del Verdura, più si rimane stupiti. E lo si rimane ancora di più nel cogliere quanto dicono i titolari dei terreni agricoli a ridosso della zona. Due anni fa Tele Radio Sciacca trasmise un servizio su sollecitazioni degli agricoltori che lamentavano la scarsa manutenzione al ponte.

Ricordiamo che il ponte è formato da due parti. Quella in pietra edificata tra il 1870-1875. L’altra in cemento armato. Quest’ultimo intervento, nell’ambito della realizzazione dell’ampliamento della SS115, avvenne una trentina d’anni fa. E’ d’appoggio alla struttura iniziale ed è servito per ampliare la carreggiata.

Dalla foto si vede chiaramente come è ridotto il pilastro in cemento armato: cemento eroso e ferri arrugginiti in bella evidenza. Insomma, il crollo del ponte fa emergere l’esigenza di andare fino in forndo per stabilire le responsabilità, ma soprattutto per comprendere meglio come vengono effettuati gli interventi manutentivi di strutture come i ponti o viadotti mirati alla sicurezza della gente.

Che non ci siano stati nè feriti nè morti è grazie all’opera della Madonna del Soccorso, patrona di Sciacca. Il crollo è avvenuto nel giorno dei suoi festeggiamenti.

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