L’ESTATE STA FINENDO…DAL 5 SETTEMBRE NIENTE PIU’ PULIZIA DELLE SPIAGGE

E’ assurdo che in una città turistica e di mare il servizio di pulizia delle spiagge si svolga solo per due mesi

E’ una storia ormai vecchia, che si ripete con noiosa costanza. Una città turistica e di mare come la nostra Sciacca racchiude la cura delle spiagge in meno di 60 giorni. Una small summer che è un’offesa per chi soggiorna nella Città Degnissima, dove già ad aprile gli alberghi dell’Aerovioaggi pullulano di turisti, dove i B&B accolgono vacanzieri. Per le strutture ricettive, la stagione balneare inizia ad aprile, per la nostra città a luglio, almeno per quanto riguarda la pulizia delle spiagge, la scerbatura, la pulizia straordinaria del tessuto urbano. 

La questione è sempre la solita, pochi soldi. Ma una città che fa del turismo il principale ingrediente del tessuto economico, e che incassa 600 mila euro all’anno di imposta di soggiorno, deve necessariamente avere nel dna l’accoglienza, dedicando alla stagione principale adeguate risorse. La cifra destinata all’organizzazione del carnevale, per pochi giorni, è infinitamente superiore alla quella destinata alla stagione cardine. 

Dal prossimo 5 settembre c’è lo stop alla pulizia delle spiagge. E’ il termine del contratto stipulato dal Comune con la ditta marsalese aggiudicatrice dell’appalto. L’assessore Gaetano Cognata è alla ricerca di soluzioni tampone che per adesso non ci sono. 

L’unica soluzione, in verità, è quella di cambiare cultura. Una città turistica come Sciacca dovrebbe avere puntualmente presente nel calendario il decoro di una stagione che va da aprile a tutto settembre. Una cultura che, finalmente, veda tale periodo come base principale per lo sviluppo del territorio. Una cultura dell’accoglienza che non può assolutamente penalizzare chi soggiorna a Sciacca nei mesi di aprile, maggio, giugno, e poi dai primi giornio di settembre. 

Sembra un paradosso: l’assessore regionale al TurismoAnthony Barbagallo punta suill’apertura tutto l’anno dei lidi “per favorire la destagionalizzazione”. A Sciacca, città di mare, il messaggio di Barbagallo svolazza in aria come foglie spinte dal vento.

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