IN USCITA IL LIBRO DI ALESSANDRO GABRIELLI “WE WERE BORN TO FOLLOW” (INSEGUENDO I BON JOVI)”

Alessandro Gabrielli insegue i Bon Jovi. E’ in uscita in questi giorni il nuovo libro di Alessandro Gabrielli, “We were born to follow (inseguendo i Bon Jovi)”, edito da Albatros, che già nel titolo racchiude la sua storia.

A brevissimo disponibile in libreria e sui maggiori portali online: Amazon, IBS, La Feltrinelli, ecc. Proprio come il precedente “Lettere d’amore” del 2009, anche “Follow” è essenzialmente un libro di viaggio. All’inseguimento, stavolta, dei propri eroi musicali. Ma, soprattutto, di se stesso.

La musica, infatti, finisce a tratti addirittura sullo sfondo per lasciare spazio a luoghi, colori e persone di ogni dove, oltre che ai mille ricordi e pensieri del narratore: romantici, sagaci, delusi, entusiastici, sarcastici. Siamo in una bettola di Praga tra piatti tipici e vecchi giocatori di scacchi.

No, siamo sulla cima dell’Empire State Building. No no, siamo nella moderna Oslo. Anzi, nella rinascente Bucarest. Nella “terra santa” Sciacca e nella piccola Vercelli.

Non c’è tregua, Gabrielli è proprio nato per rincorrere, con quel suo stile veloce, molto anglosassone, che lui stesso prova a spiegare così: “Giocare un po’ con le parole. E’ questa la cosa che so fare meglio. Mi piace provare a far cose strane che un po’ sono sfida e un po’ vanità. Trovare forme nuove, sperimentare. Ecco cosa intendo per giocare un po’ con le parole”. Le peripezie alla volta dei luoghi che ospiteranno il prossimo concerto lo porteranno a girare buona parte del globo dormendo indifferentemente in hotel di infimo ordine o su panchine pubbliche, a mangiare nei fast-food o a digiunare del tutto (“è la spending review di ogni fan”, scrive l’autore), a noleggiare una macchina appena dopo essersi sposato a New York e a partire, direzione New Jersey, per un viaggio di nozze che è un pellegrinaggio on the road alla scoperta dei luoghi dei membri della band. Ma il libro non è soltanto viaggio.

Per concludere, un’analisi dei testi di alcuni brani del gruppo che non mancherà di stupire chi considera i Bon Jovi una icona dell’hair metal miracolosamente sopravvissuta a se stessa e agli Ottanta.

 

N.D.R.: Jon Bon Jovi, al secolo John Francis Bongiovì Jr. ha compiuto 50 anni. Il saccense più famoso nel mondo, leader della famosa band statunitense Bon Jovi, è mato a Perth Amboy, nel New Jersey, da padre di Sciacca. I genitori erano emigrati come tanti altri siciliani e nel New Jersey trovarono le condizioni ideali per crearsi una vita ed una famiglia.

John è venuto una volta a Sciacca, ma in incognito, una quindicina di anni fa, quando era all’inizio della sua carriera di rocker. Ci sono ancora alcuni parenti con cui ha dei contatti e conta di tornare. Nella sua carriera può vantare dischi da solista, 16 álbum vendutissimi con i Bon Jovi, 16 film come attore.

Tra i vari premi ricevuti durante la sua carriera ricordiamo Un Golden Globe per la Miglior Canzone (Blaze Of Glory). Nel 2009 entra a far parte della New Jersey Hall Of Fame. A Sciacca lo aspettiamo con ansia.

 

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