GIUSTIZIA LUMACA. IMPRENDITORE DI MENFI RISARCITO DOPO 20 ANNI, MA NEL FRATTEMPO E’ MORTO
Giustizia lumaca per un contenzioso che ha interessato un’opera pubblica di Menfi e che si è definito solo dopo 20 anni con la condanna del Comune di Menfi. Un’impresa edile del luogo che si era aggiudicata la costruzione della piscina comunale e stava regolarmente operando, venne fermata da un’ordinanza dell’amministrazione comunale in carica nel 1990 che aveva proceduto ad una variante al progetto. A causa di quel provvedimento, ritenuto illegittimo, l’impresa ritenne di aver subito un danno. E così, il titolare, Giovanni D’Anna, menfitano, decise di presentare un ricorso.
Oggi, venti anni dopo il via al contenzioso, la Corte di Cassazione gli ha dato ragione e accolto la richiesta di risarcimento danni. La sospensione dei lavori durò due anni, dal 1991 al 1993. Ottenuta l’autorizzazione a riprendere i lavori, l’impresa D’Anna completò poi la piscina, che oggi viene regolarmente utilizzata. Il lungo contenzioso cominciò nel 1997. I legali del comune di Menfi spiegarono che l’interruzione di due anni obbediva ad un necessario adeguamento tecnico del progetto, quella che si identifica con la locuzione “perizia di variante”. Ma i giudizi, prima in appello e ora in cassazione, hanno dato ragione a D’Anna, scrivendo la parola fine ad una vicenda che ha particolarmente colpito il titolare.
Hanno difeso l’azienda menfitana gli avvocati Ignazio e Vincenzo Cucchiara. L’imprenditore non ha potuto però gioire, è infatti deceduto la scorsa estate, pochi mesi prima che la Cassazione accogliesse la sua tesi e confermasse la condanna del Comune di Menfi.
Giuseppe Recca