GIOACCHINO MARSALA: “SULLE TERME NECESSARIO UNO SCATTO DI ORGOGLIO DEL NOSTRO TESSUTO SOCIO-ECONOMICO”

“Io non mi rassegno e lancio, da questo giornale, questa proposta alla città tutta e agli attuali amministratori. Vogliamo lavorarci tutti insieme? Vogliamo,almeno, provarci? Vogliamo riunirci per parlarne tutti insieme?”

Sulla vicenda delle Terme, nostra importante risorsa che soffre le incertezze di una politica regionale (e non solo) circa il rilancio e la valorizzazione, oggi abbiamo dedicato spazio dapprima attraverso l’Associazione l’AltraSciacca, poi con una lettera da parte di Gioacchino Marsala.

Lettera che pubblichiamo volentieri con l’ausoicio che possa alimentare “l’orgoglio” cittadino nei confronti di quella che è definita “importante risorsa” del territorio.

 

 

Egregio Direttore,

è incredibile ma è così: sulle nostre terme tutto continua a tacere! Come possiamo ancora continuare a sperare nell’ incapacita manifestamente dimostrata da tutti i governi regionali ( questo incluso) e dai suoi dirigenti profumatamente pagati inadatti perfino a preparare un bando pubblico?

Possiamo ancora pensare che il vero futuro della nostra città, cioè il suo sviluppo turistico e termale, rimanga inesorabilmente vincolato alla politica e/o a inesistenti investitori di cui non si è vista fino ad oggi neanche l’ombra? No, la mia risposta è no e dico a tutti i saccensi che è ora di riprenderci il tesoro più grande che possediamo per guardare ad un futuro migliore, fatto finalmente di quel turismo che una volta, grazie ai “bagnanti” che affittavano le” stanze in famiglia” portava ricchezza e denari agli abitanti di Sciacca mentre per oggi, in un’ epoca più moderna, i B&B traggono certamente pochi benefici da quei bagnanti evolutisi frattanto in “curandi”.

Che genere di turismo termale può attrarre infatti oggi una struttura vecchia che non tiene per niente il passo con le più moderne e attrezzate stazioni termali d’Italia e d’Europa? Ripendiamoci le Terme! Come? Attraverso l’azionariato popolare, così come da anni fanno importanti e blasonate società calcistiche che su tale strumento hanno costruito la fortuna del proprio club e dei propri tifosi.

Non mancano nella nostra città le risorse e le intelligenze per avviare quest’ iniziativa, si tratta di partire con tanta buona volontà e con la consapevolezza che nulla più possiamo sperare in una politica che per troppi anni ha solo speculato sulle Terme di Sciacca e soprattutto sulla nostra pelle.

Io non mi rassegno e lancio, da questo giornale, questa proposta alla città tutta e agli attuali amministratori. Vogliamo lavorarci tutti insieme? Vogliamo,almeno, provarci? Vogliamo riunirci per parlarne tutti insieme? Non lo ricordo a memoria, ma cito lo stesso il pensiero dell’Avv. Ghezzi , milanese, autore di uno splendido saggio sulle Terme di Sciacca che già negli anni ’50 ammoniva e biasimava i saccensi che non si rendevano conto della fortuna che possedevano e che soprattutto nulla facevano per mantenere quel ricchissimo patrimonio termale.

A Ghezzi la città ha intitolato una semplice strada, ma doveva fargli una statua! Affettuosamente e in attesa di riscontri.

Gioacchino Marsala

 

Gentile dottore Marsala,

questa testata da sempre pone all’attenzione della Città, della politica locale, il tema delle Terme. A parole, la risorsa sembra essere posizionata al primo posto dell’agenda, ma nella realtà è cosa diversa.

Davanti il tema delle Terme si pone un muro di gomma. E’ dal 1999 che il rilancio termale avrebbe dovuto transitare attraverso una legge regionale mirante alla privatizzazione. E’ rinomato come la Pubblica Amministrazione sia priva di quella cultura del fare impresa, necessaria assai per ricavare business, prosperità, sviluppo dalle risorse di cui la nostra Sicilia abbonda.

Sulle Terme saccensi, ma anche per quelle acesi, i governi regionali che si sono succeduti hanno palesemente espresso l’incapacità di guardare oltre la modesta misura del proprio naso.

La nostra testata giornalistica è disponibile a intraprendere un percorso di sensibilizzazione teso a svegliare l’apatia del nostro territorio. Non è impresa facile perchè la nostra Città sembra essersi assopita in un sonno impermeabile a qualsiasi stimolo.

Ma arrendersi non è giusto. Anzi, è necessario, come lei suiggerisce, uno scatto di orgoglio. Uno scatto di orgoglio che deve trovare consenso nelle forze che operano nel tessuto sociale. Dagli alberghi ai B&B, dai bar ai negozi. Senza escludere, naturalmente, la comunità saccense.

Disponibile ad un incontro per affrontare la questione.

Cordialmente, Filippo Cardinale

 

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