ESPLODE LA PROTESTA DEGLI ABITANTI DEL CENTRO STORICO: “LA MOVIDA FINO ALLE TRE DI MATTINA CI STA ESASPERANDO”

In corso la raccolta di firme ma anche l’elaborazione di un esposta alla Procura della repubblica

La via Licata, la Chiazza, il centro storicoin genere, è l’incubo degli abitanti del cuore della città. Non ce la fanno più contro una movida che dura fino alle tre di notte e che spesso supera tale orario.

Si ribella anche chi, per turismo, ha deciso di soggiornare a Sciacca, nel centro storico, dove, tra l’altro, insistono B&B. Una coppia, i signori Orsi, non stanno nella pelle e sono andati a reclamare dal sindaco. “Il sindaco- dicono – ci ha detto che non può fare nulla perchè c’è un’ordinanza che consente l’apertura dei bar e dei pub fino alle due di notte. Ma le ordinanze non si possono modificare?”.

La coppia di turisti è davvero furibonda e pentita di aver scelto Sciacca. Ma non sono i soli. Intanto, gli abitanti del centro storico alzano il tiro della protesta e stanno raccogliendo firme. In parallelo c’è la preparazione di un esposto da presentare alla Procura della Repubblica.

“Non ce la facciamo più- dice Lia Farina, presidente del Comitato degli abitanti del centro storico-, stiamo raccogliendo le firme e nel contempo siamo orientati a presentare un esposto alla Procura. Qui si violenta la quiete pubblica, tutelata dalla legge. Non è possibile che nelle altre città, vedi la vicina Palermo, lo stop è a mezzanotte, massinmo all’una, e qui a Sciacca alle due. Orario che non veiene mai rispettato e si va oltre fino alla tre”.

Lia Farina, insieme a tanti abitanti del centro storico, sono immersi “in musica ad alto volume che viene diffusa dai bar. C’è una Babele di suoni, frastuoni, concertini, che si incrociano e rendono la vita assurdo a chi abita nel centro storico”.

La situazione appare insostenibile. Se da un lato c’è l’esigenza di allietare le serate, dall’altro c’è il diritto alla quiete da parte di chi abita in quella zona. Il nocciolo della questione sta nel fatto che non si risce a trovare un punto di equilibrio e farlo rispettare.

L’altro nocciolo duro è che nella città termale la vita “serale” inizia quasi nella notte. E’ ovvio che si protrae fino alle ore piccole. Ma c’è tanta gente che ha il diritto di riposare.

La situazione è assai delicata e rischia, con molta facilità, di far deragliare il clima fuori dal controllo dei binari.

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