COOPERATIVA POGGIO DIANA, CGA CONDANNA MINISTERO AGRICOLTURA

Taluni soci della cooperativa agricola Poggio Diana con sede in Ribera avevano rilasciato fideiussione bancaria a garanzia di erogazioni finanziarie da parte di banche in favore della cooperativa. La cooperativa veniva posta in liquidazione coatta amministrativa ed allora i soci presentarono domanda per godere dei benefici legislativi che prevedevano l’accollo da parte dello Stato dei debiti contratti dai soci di cooperative a titolo di garanzia per ottenere finanziamenti dalle banche.

Ma il Ministero delle Politiche Agricole disponeva l’esclusione dai benefici in ragione dell’informativa della Prefettura di Agrigento secondo cui in capo alla cooperativa Poggio Diana sussisterebbero cause interdettive fondate sul coinvolgimento di Colletti Carmelo, soggetto indiziato di appartenere ad associazione mafiosa,deceduto nel 1983.

I soci proponevano un ricorso giurisdizionale,con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, contro il Ministero delle Politiche Agricole e la Prefettura di Agrigento, per l’annullamento sia del provvedimento di esclusione dai benefici economici sia dell’informatica antimafia emessa dalla Prefettura di Agrigento.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, ritenendo fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e Valenza circa la mancanza di attualità’ degli elementi assunti dai provvedimenti interdettivi in ordine al pericolo di infiltrazione mafiosa, essendo il Colletti Carmelo deceduto nel 1983, accoglieva il ricorso ed annullava i provvedimenti impugnati.

Ma la sentenza, sebbene ritualmente notificata , restava ineseguita; ed allora i soci proponevano un nuovo ricorso, sempre con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, per l’esecuzione del giudicato, chiedendo la nomina di un commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempienza.

Il Cga, ritenendo fondato anche il nuovo ricorso patrocinato dall’avvocato Rubino, lo ha accolto, ordinando al Ministero di eseguire la sentenza entro 120 giorni, e nominando commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempienza il Direttore Generale dello Sviluppo Agroalimentare dello stesso Ministero, condannando il Ministero anche al pagamento delle spese giudiziali, liquidate in euro duemila, oltre accessori.

Pertanto se entro120 giorni il Ministero non eseguirà’ la sentenza si insedierà’ il commissario ad acta che provvederà’ ad erogare ai soci della cooperativa riberese i benefici economici spettanti.

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