COMUNI IN CRISI, DOMANI IL SINDACO ALL’INCONTRO PROMOSSO DALL’ANCI SICILIA. ECCO L’ELENCO DELLE CRITICITA’

Tutti i comuni siciliani soffrono una gravissima criticità finanziaria. Per domani, l’Anci Sicilia organizza un incontro con l’obiettivo di promuovere iniziative per far fronte alle difficoltà organizzative e alle problematiche finanziare degli enti locali.

All’incontro parteciperà il sindaco Di Paola. “I comuni – dice il sindaco Di Paola – sono allo stremo, tutti i comuni, soprattutto in Sicilia dove la situazione degli Enti Locali è aggravata da specificità tutte siciliane che non troviamo in altre parti d’Italia. La situazione è molto grave. E non lo dico io, lo dice l’Anci Sicilia”.

Per Di Paola, l’allarme lanciato da tempo dall’Anci Sicilia “dà una risposta a chi, in questi giorni, ha criticato l’Amministrazione comunale impegnata ogni giorno con grande responsabilità anche su questo delicatissimo fronte”.

L’Anci Sicilia ha ritenuto organizzare l’incontro di domani per dare vita a un articolato confronto sulle numerose criticità registrate nelle varie realtà locali e promuovere iniziative di proposta e di protesta con il più ampio coinvolgimento dei Comuni. Si chiederà ai governi, nazionale e regionale, di intervenire con immediatezza attraverso provvedimenti di carattere legislativo e amministrativo, non sottovalutando più una situazione che si aggrava di giorno in giorno.

Ecco il prospetto delle criticità predisposto dall’Anci Sicilia che sarà oggetto di dibattito durante l’incontro di domani:

– crisi di liquidità dovuta al ritardo prolungato nell’erogazione delle risorse regionali e alle difficoltà nel sistema di riscossione dei tributi locali;

– vertiginoso aumento, nell’anno in corso dei costi del servizio integrato dei rifiuti (TARI) e conseguenti difficoltà per garantire l’equilibrio di bilancio;

– problematica derivante dalla condizione dei lavoratori precari degli Enti locali con particolare riferimento al tema delle stabilizzazioni, dei rinnovi contrattuali e della peculiare condizione dei Comuni in dissesto;

– difficoltà applicative rispetto ai principi della riforma sull’armonizzazione contabile (applicata in Sicilia con grave ritardo) con particolare riferimento all’erogazione posticipata della quarta trimestralità di parte corrente e al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità;

– approvazione dell’articolo 5 della Legge regionale 11 agosto 2016, n. 17 che al comma 2 bis prevede che “La cessazione del consiglio comunale per qualunque altra causa comporta la decadenza del sindaco e della rispettiva giunta e la nomina di un commissario ai sensi del comma 4.”;

– impedimento nell’utilizzo dei 115 milioni di euro dei Fondi PAC (art. 7, c. 22, l.r. 17 marzo 2016, n. 3) per investimenti e per il pagamento delle rate dei mutui;

– urgenza di definire il riparto dei 50 milioni di euro per spese di investimento per potere effettuare la relativa programmazione del bilancio; –

– ulteriore taglio del nove per cento (9%) nel 2016 delle risorse del Fondo di solidarietà e del Fondo Straordinario per i lavoratori a tempo determinato;

– crisi complessiva dell’Ente di Area Vasta che a seguito delle elezioni del 20 novembre p.v. sarà interamente affidato alla gestione degli Amministratori dei Comuni;

– ulteriori costi derivanti dagli oneri della compartecipazione alla spesa socio-sanitaria e dai tagli ai trasferimenti per il trasporto pubblico locale;

– eccessiva rigidità dei limiti alla spesa per il personale e conseguenti carenze di personale qualificato nelle posizioni apicali, in particolare nella gestione di alcuni servizi più delicati (ragioneria, uffici tecnici);

– riduzione dei trasferimenti regionali nel 2016 e rischio ancor più grave per quelli del 2017;

– progressiva revisione dei criteri per i trasferimenti regionali di parte corrente (numero di abitanti, territorio, royalties) ai singoli Comuni in relazione alla crescente riduzione delle risorse;

– crescita esponenziale dei Comuni che hanno dichiarato il dissesto finanziario o che hanno avviato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale;

– gravi difficoltà nel rispettare i piani di riequilibrio approvati negli anni passati;

– crescita del fenomeno dell’evasione dei tributi locali e difficoltà legate all’accertamento e alla riscossione;

– sperequazione derivante dalla mancata partecipazione al riparto dei trasferimenti nazionali per le ex Province e conseguente applicazione del prelievo forzoso;

– criticità derivanti da una possibile applicazione, per i Comuni dell’Isola, delle disposizioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard.

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