“CI LA FA, UN CI LA FA”. LA STRANA VOGATA DI ENZO RASO

“Ci la fa, un ci la fa?”. Questo è l’amletico dubbio che affligge il caratteristico Enzo Raso mentre a bordo della sua canoa costeggia il mare tra gli alberghi della Sitas e la Coda della Volpe. Basta stare sulla battigia di quel tratto di costa per udire una voce carica di perplessità che proviene dal mare: “ci la fa?” si chiede ad alta voce Enzo Raso, o “un ci la fa?”, dopo aver attirato la sua attenzione con un fischietto appeso al bavero del suo giubbotto. La nota caratteristica è che dalla spiaggia i bagnanti, che ormai lo conoscono abbastanza bene, rispondono: “ma si ca ci la fa!”. Oppure, con tono più pessimistico: “no, un ci la fa”.

Spesso capita che dalle acque piatte come l’olio, e nel silenzio che caratterizza il tratto di mare tra la costa del Sovareto e quella della Muciare, a bordo di una imbarcazione alla fonda i diportisti notano un puntino rosso spostarsi sotto costa. Poi un fischietto, e poi ancora la voce di Enzo Raso che pone il quesito. Dalla imbarcazione gli rispondono in modo ottimistico, e lui, forse grato, addirittura intona un ritornello con la frase, “dai, dai pedala che ce la fai”. Certo è un po’ strano che dentro quella piccola canoa qualcuno inneggi alla pedalata. Ed è per questo che a bordo dell’imbarcazione lo invitano ad avvicinarsi.

I diportisti vogliono sapere di più. Il simpatico canottiere non vira, prosegue, ma dopo una ampia virata si avvicina all’imbarcazione. Enzo dà tutte le informazioni. Anche l’età. Spiega che lui diversi anni fa faceva parte di un gruppo carnascialesco vestito da ciclista, più precisamente da Pantani. Il gruppo aveva anche l’inno il cui ritornello ripeteva l’enigma “ci la fa, o un ci la fa?” e poi ancora, “ e pidala e pidala e vidi ca ci la fa”. Insomma, Enzo si diverte a remare per quel tratto di costa ponendo urbi et orbi “il dilemma”.

Ma nel contempo spiega che “svolge un servizio sociale, perché oltre a socializzare fa salvataggi dei vari oggetti che incrocia in acqua; canotti, salvagente, braccioli” che riporta con zelo “sulla spiaggia o a chi li ha perduti”. Una avvenente signora, moglie del proprietario dell’imbarcazione, gli dona un berretto sul quale è riportato il nome della barca, che è quello della stessa signora. Lui lo accetta felice, saluta e poi inizia a remare con foga. Passa qualche secondo e Enzo grida ancora con più forza il suo dubbio: “ci la fa o un ci la fa?”. Dall’imbarcazione e dalla spiaggia parte all’unisono un coro: “ci la fa, ci la fa”. Enzo è felice e rema ancora più forte. Il puntino rosso si allontana lasciando una minuscola scia.

F.C.

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