CHE FINE HA FATTO IL RIMBORSO DEI CANONI DI DEPURAZIONE NON DOVUTI? SOLLECITO DE L’ALTRASCIACCA

L’altraSciacca, sulla questione fognaria, torna alla carica sollecitando il rimborso dei canoni di depurazione non dovuti. Bisogna risalire al 2008 quando la sentenza n. 335  della Corte Costituzionale dichiarava non dovuti i canoni di depurazione in assenza del depuratore o del servizio effettivo di depurazione. Proprio il caso di Sciacca.

“Da una ricerca approfondita- dice l’AltraSciacca- ma non esaustiva, sulla questione abbiamo riscontrato come tantissimi gestori dell’acqua hanno già ottemperato a tali norme e, come previsto obbligatoriamente dalla legge, provveduto ad informare e mettere a disposizione un modulo di richiesta specifica. Nulla invece è stato fatto dal nostro ATO Idrico di riferimento, ente controllore del gestore e responsabile dell’applicazione di leggi e norme sulla gestione integrata del servizio idrico, né tanto meno dal gestore del servizio stesso in provincia di Agrigento, Girgenti Acque Spa”.

“Come spesso accade- accusa l’AltraSciacca- gli amministratori della nostra provincia continuano a manifestare una sorta di disprezzo nei confronti dei cittadini e dei loro sacrosanti diritti. Lo diciamo a ragion veduta, dato che i termini del predetto rimborso sono scaduti o stanno per scadere e, a nostra conoscenza, nulla si sta facendo per la restituzione legittima delle somme riscosse ma non dovute”.

L’AltraSciacca “non ci sta a rimanere inerte davanti a questo ennesimo sopruso che i cittadini potrebbero subire nella completa indifferenza di chi, come ATO Idrico e Comuni, dovrebbero invece interessarsi e controllare”.

“Non vorremmo scoprire che i tempi per ottenere il rimborso di quanto pagato indebitamente sono scaduti e che perciò i cittadini non avranno più diritto ad alcun rimborso, perché allora potremmo legittimamente sospettare che qualcuno abbia ignorato volutamente tali norme provvedendo a non informare i cittadini”, rimarca l’AltraSciacca.

 

Archivio Notizie Corriere di Sciacca