Gli avvocati Rubino e De Marco Capizzi hanno contestato la violazione della normativa sul procedimento amministrativo, laddove prevede l’obbligo della pubblica amministrazione di concludere il procedimento iniziato ad istanza di parte. Si è costituita in giudizio la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento, con il patrocinio dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso.
La sezione prima del Tar Sicilia – presidente Calogero Ferlisi, relatore Sebastiano Zafarana – ritenendo fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e De Marco Capizzi, ha accolto il ricorso dichiarando l’illegittimità del silenzio inadempimento e ordinando alla Soprintendenza di provvedere entro trenta giorni alla definizione del procedimento, condannando la Soprintendenza al pagamento delle spese giudiziali. E’ stato nominato anche un commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempienza.
Se la Soprintendenza non ottempererà alla sentenza entro trenta giorni, si insedierà quale commissario ad acta il segretario generale della presidenza della regione Siciliana che provvederà in via sostitutiva a spese della Soprintendenza.