BANCHINA SAN PIETRO E ALAGGIO, CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO?

Che fine ha fatto il progetto per la realizzazione del tratto terminale della banchina di riva nord, dei piazzali retrostanti ed opere di alaggio (Banchina di San Pietro)? L’interrogativo è posto dal consigliere comunale Calogero Filippo Bono, preoccupato, tra l’altro, che il finanziamento potrebbe essere perduto e la somma disponibile dirottata altrove.

Per l’ex presidente del Consiglio comunale, l’Amministrazione deve “battere un colpo e farsi sentire. Deve subito dare “la sensazione di seguire l’iter da vicino perché ad oggi la percezione e che se ne sia dimenticato”.

Per Bono, questa opera è strategica per l’intera città, “darebbe un notevole impulso alle attività cantieristiche in quanto vi è previsto uno scalo di alaggio innovativo per non parlare delle attività diportistiche e strettamente legate ai servizi. Quella zona avrebbe un miglioramento urbanistico enorme e anche la viabilità migliorerebbe tantissimo. Non ci si può permettere di perdere il finanziamento”.

La storia del progetto. “Nel corso del 2017 sembrava da notizie assunte e da diversi incontri effettuati dall’allora Amministrazione Comunale che l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti avrebbe emesso, nel breve periodo, il decreto di finanziamento per i lavori di realizzazione del tratto terminale della banchina di riva nord, dei piazzali retrostanti ed opere di alaggio (Banchina di San Pietro)”, ricorda Bono.

Una procedura lunga che durava da diversi anni e per la quale c’era stata una interlocuzione continua con la Regione Siciliana per trovare la copertura finanziaria a un progetto che aveva coinvolto i tecnici del Genio Civile Opere Marittime del Ministero nella progettazione. Una delibera della Giunta Regionale aveva approvato un elenco di progetti cantierabili nell’ambito della nuova programmazione di fondi comunitari 2014-2020 e il potenziamento del porto di Sciacca era stato inserito al terzo posto con l’indicazione della cantierabilità nel 2017 per l’importo complessivo di € 5.700.000
“Successivamente si è anche provveduto alla rimodulazione e aggiornamento del progetto che doveva passare al vaglio del Genio Civile Opere marittime Regionale per la validazione e approvazione in linea tecnica”, aggiunge Bono.