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Parco archeologico di Selinunte, pronta la nuova area di ingresso, con cicas, ulivi e agave

Il Parco archeologico di Selinunte si rinnova e si prepara ad una stagione di ripresa che si annuncia intensa già sin dalla primavera. Due importanti interventi effettuati nell’area antistante l’ingresso e nel front-office hanno, infatti, radicalmente cambiato l’impatto offrendo al visitatore un’accoglienza moderna, 4.0. L’elemento di novità è l’attuazione di un nuovo modello operativo che punta sulla collaborazione pubblico-privato, attraverso forme di partenariato che coinvolgono l’imprenditoria locale e i singoli cittadini che, attraverso il coinvolgimento diretto in forma di sponsorizzazione, acquisiscono sempre più consapevolezza del valore dei beni culturali nella promozione del proprio territorio.

Lavori in corso, quindi, che puntano al recupero dell’originario progetto del Parco di Selinunte, disegnato, nel 1969, su un’idea dell’allora sovrintendente Vincenzo Tusa da Pietro Porcinai e Franco Minissi che hanno immaginato il “nuovo” Parco e il suo ingresso secondo un’idea che non ha fino ad oggi visto una compiuta e coerente realizzazione. Funzionalità e modernità su cui sta lavorando il direttore del Parco, Bernardo Agrò, che punta sul recupero filologico del progetto museografico dei due grandi architetti.

“Ho puntato al disegno di un Parco che, pur conservando filologicamente la sua storia progettuale, guardasse al futuro – spiega Bernardo Agrò -. Si stanno costruendo nuovi percorsi sia archeologici che paesaggistici alla scoperta del parco a partire dal paesaggio agrario originario; poi le “colture culturali“, la coltivazione dei grani antichi, ulivi e vitigni. L’area monumentale di Selinunte è un unicum straordinario e la sua importanza è di livello mondiale: per questo deve essere dotata di servizi appropriati. Si tratta di un restauro in continuo divenire in cui abbiamo sperimentato un nuovo concept che ha già generato un incremento importante nella qualità dei servizi. Il Parco oggi è un cantiere di idee in cui si stanno allestendo nuovi spazi e servizi a disposizione dei visitatori e predisponendo inediti percorsi; inoltre stiamo incrementando l’attività scientifica di ricerca. Tutto nell’ottica di valorizzazione della grande bellezza che offre l’osservazione, con sguardo nuovo, dell’antico”.

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