ANCORA UNA LETTERA DI DI PAOLA A CROCETTA

“La Città si prende cura dei suoi beni, la Regione sblocchi l’immobilismo”

Mentre la Città “si prende cura del Parco delle Terme con un intervento di pulizia straordinaria che ha coinvolto ieri associazioni, enti, istituzioni locali”, la Regione sembra in ferie, ma da lungo tempo.

Il sindaco Fabrizio Di Paola, scrive l’ennesima lettera a Crocetta invitandolo ad “apprezzare anche questa iniziativa”, e nello stesso tempo lo invita a uscire “dall’immobilismo”, occupandosi “della riapertura e del rilancio delle Terme”.

Il presidente “metta attorno a un tavolo gli attori principali, senza escludere i rappresentanti istituzionali della Città di Sciacca perché solo con il nostro apporto e la nostra ferma volontà si potrà uscire da questa impasse”, scrive Di Paola.

La missiva fa seguito a quelle inviate il 3 e il 21 luglio 2015. “L’oggetto – scrive il sindaco Fabrizio Di Paola – è sempre lo stesso: le Terme di Sciacca sempre e ancora chiuse, con l’indifferente, colpevole, inspiegabile, silenzio di chi ne detiene la proprietà e il potere di deciderne il destino ovvero la Regione Siciliana. La presente per informarla che la Città di Sciacca non sta con le mani in mano. Quanto le avevo già anticipato il 21 luglio, nella giornata di ieri, domenica, istituzioni, enti, associazioni, scuole, singoli cittadini si sono dati appuntamento al Parco delle Terme per effettuare una pulizia straordinaria di tutte le aiuole. Ciò è avvenuto dopo la disponibilità manifestata dal liquidatore di cedere in custodia al Comune tale bene non essendo più nelle condizioni di garantirne la manutenzione per mancanza di risorse finanziarie”.

“Dopo una mattinata di intenso lavoro, sotto il sole e con temperature proibitive, – informa il sindaco – si sono riempiti ben 62 grandi sacchi di fogliame, carta e plastica. Un plauso a tutti i volontari che hanno aderito all’iniziativa del Comune di Sciacca e glieli vorrei menzionare: “Sciacca Pulita”, Istituto Tecnico Agrario “Amato Vetrano”, l’associazione “Con i piedi per terra”, “L’Altra Sciacca, “Sciacca senza Frontiere, “Scout Sciacca 1 e 2”, Meetup Cinquestelle, l’associazione “Don Luigi Sturzo”, rappresentanti istituzionali e semplici cittadini. Gli interventi a favore del Parco delle Terme continueranno e saranno ancora più corposi. È la dimostrazione di come la Città di Sciacca non abbassi la guardia su una questione di così vitale importanza e si impegni concretamente sul campo prendendosi cura dei propri beni”.

“Ci ha rattristato, durante le operazioni di pulizia, – prosegue il sindaco Fabrizio Di Paola – vedere chiuse le strutture attigue al Parco: lo stabilimento Termale e il Grand Hotel delle Terme. Chiusi ormai da cinque mesi per una disastrosa, superficiale, infelice, decisione dell’Assemblea dei Soci lo scorso 6 marzo. Con l’inattività, locali, arredi, impianti, si stanno degradando ogni giorno di più. Siamo molto preoccupati che l’ulteriore immobilismo porti a conseguenze irreparabili. E questo accade in un momento in cui in Italia si registra un incremento del termalismo del 5 per cento. Un danno per la città, per il suo territorio e per la stessa Regione Siciliana che ne è proprietaria e che non riesce a vedere nelle Terme una risorsa economica. È grave che la Regione non abbia concretizzato, così come si era impegnata, le proposte formulate dal Comune di Sciacca emanando i bandi per la gestione provvisoria dell’albergo e dello stabilimento, in attesa dei bandi per la gestione decennale (di cui non si ha notizia). Eravamo pure in presenza di una disponibilità di un importante imprenditore a partecipare all’avviso. Ancora attendiamo, in un silenzio sempre più assordante”.

“Oggi– conclude il sindaco – paghiamo errori di gestione di cui unica responsabile è la Regione Siciliana, nelle sue varie sfaccettature. Al di là di ogni burocratismo che spesse volte blocca ogni cosa, torno a sollecitarle la convocazione di un tavolo tecnico così come già richiesto il 21 luglio, senza ricevere ancora riscontro. Metta attorno a un tavolo gli attori principali, senza escludere i rappresentanti istituzionali della Città di Sciacca perché solo con il nostro apporto e la nostra ferma volontà si potrà uscire da questa impasse”.

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